Vite dei Santi
i nostri modelli e protettori

Bouquet spirituale:

22 aprile

Santi Sotero e Caio
Santi Sotero e Caio

Santi Sotero e Caio
Papi e Martiri
(† 175 e † 296)

San Sotero. Sotero succedette immediatamente a sant'Aniceto, nel 166. Il tempo ci ha cancellata la conoscenza delle sue azioni. Un solo episodio della sua vita è giunto fino a noi. Si tratta di un frammento della lettera che il vescovo di Corinto, Dionisio, scrisse ai Romani, per segnalare le grandi elargizioni fatte dal Pontefice alle Chiese di diverse città che soffrivano la fame.

Bella testimonianza della sollecitudine universale del Romano Pontefice, la cui carità si estendeva fino alle comunità più lontane. Una lettera apostolica accompagnava le elemosine, e Dionisio attesta che veniva letta nelle assemblee dei fedeli, insieme a quella che san Clemente aveva indirizzato a Corinto nel secolo precedente. Da ciò vediamo che la carità dei Romani Pontefici è stata sempre unita alla cura che ebbero per conservare intatto il deposito della fede. Infatti Sotero lottò energicamente contro l'eresia montanista che cominciava a sorgere.

Si crede che sia stato vittima della persecuzione di Marco Aurelio, anche se la prima redazione del Liber Ponteficalis non fa menzione del suo martirio e dice soltanto che fu seppellito « vicino al corpo del Beato Pietro ».

San Caio. Caio succedette al Papa Eutichiano, verso la fine del 283. Le Lezioni del Breviario ci dicono che una delle sue preoccupazioni fu quella di ricordare la distinzione dei vari gradi, per mezzo dei quali si sale all'episcopato, cominciando dall'ordine dell'Ostiariato. Il Liber Pontificalis dà a Caio il titolo di confessore e ci dice che fu obbligato a nascondersi per sfuggire alla collera di Diocleziano. Morì prima del 296 e la sua tomba dimostra la devozione che i fedeli ebbero per lui.

Preghiera.

Pontefici santi, voi siete nel numero di coloro che hanno attraversato la grande tribolazione e che passarono nell'acqua e nel fuoco per approdare sulla riva dell'eternità.

Il pensiero di Gesù, vincitore della morte, sosteneva il vostro coraggio: sapevate che la gloria della Risurrezione seguì le angosci della Passione. Ci avete insegnato col vostro esempio che la vita e gli interessi di questo mondo non devono contar nulla, quando si tratta di confessar la fede: armate anche noi di questo coraggio! Il Battesimo ci ha arruolato nella milizia di Cristo; la Cresima ci ha dato lo Spirito di fortezza: noi, dunque, dobbiamo essere pronti per le lotte. O Pontefici santi! ignoriamo se questi nostri tempi saranno chiamati a vedere la Chiesa esposta a sanguinose persecuzioni; ma, qualunque cosa avvenga, dobbiamo ad ogni modo lottare contro noi stessi, contro lo Spirito del mondo, contro il demonio. Sosteneteci con la vostra preghiera.

Voi siete stati i padri della cristianità; e la carità che vi animò sulla terra è ancora viva nei vostri cuori. Proteggeteci, rendeteci fedeli a tutti i doveri che ci legano al nostro Sommo Maestro, di cui voi sosteneste la causa.

Dom Prosper Guéranger, L’anno liturgico, I. Avvento – Natale – Quaresima – Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959

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