Bouquet spirituale:
2 luglio
Due convertiti di san Pietro. In questo giorno in cui Satana vede per la prima volta indietreggiare davanti all’arca santa la sua infernale milizia, due combattenti dell’esercito degli eletti fanno da corteo alla loro Regina. Inviati verso Maria da Pietro stesso , dovettero tale onore alla fede che fece loro riconoscere nel condannato da Nerone il capo del popolo di Dio. I loro Atti (di tarda epoca e sfortunatamente poco sicuri) ci riferiscono che il principe degli Apostoli aspettava il martirio in fondo al carcere Mamertino, quando la misericordia divina condusse accanto a lui due soldati romani. Uno si chiamava Processo, l’altro Martiniano. Essi furono colpiti dalla dignità di quel vecchio affidato per alcune ore alla loro custodia e che doveva risalire alla luce del sole unicamente per morire sul patibolo. Pietro parlò loro della vita eterna e del Figlio di Dio che ha amato gli uomini fino a dare il proprio sangue per il loro riscatto. Processo e Martiniano ricevettero con cuore docile quell’insegnamento inatteso, l’accettarono con iningenua fede, chiesero la grazia della rigenerazione e ricevettero il battesimo. Non tardarono a pagare con la vita l’onore di essere stati iniziati alla fede cristiana dal Principe degli Apostoli, e sono venerati fra i martiri.
Le reliquie dei due santi. Il loro culto risale tanto indietro quanto quello dello stesso san Pietro. Dopo l’èra delle persecuzioni, sulle loro tombe sorge una basilica. San Gregorio vi pronunciò nell’anniversario del loro martirio la sua trentaduesima omelia sul Vangelo. Il grande Papa rende testimonianza ai miracoli che avvenivano in quel sacro luogo e celebra in particolare il potere che hanno i due santi martiri di proteggere i loro devoti nel giorno della morte. Nel IX secolo san Pasquale I pose i loro corpi accanto a quello del Principe degli Apostoli nella basilica vaticana. Essi occupano oggi il posto d’onore, in fondo al transetto di destra al quale hanno dato il loro nome. Fu qui che si tenne il Concilio Vaticano. Non dimentichiamo questi insigni protettori della Chiesa. Se la loro gloria si perde ora in quella della Madonna della Visitazione, la loro potenza ha potuto tuttavia solo ingrandirsi in questo raccostamento con la dolce regina della terra e dei cieli.
Dom Prosper Guéranger, L’anno liturgico, II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959