Bouquet spirituale:
23 settembre
Roma associa agli onori del primo successore di Pietro la memoria di santa Tecla, la protomartire. Facciamo anche noi eco oggi come Roma, al concerto unanime dei Padri dell’Oriente e dell’Occidente.
Quando, sulla fine del III secolo, Metodio, il Pontefice martire dava alla Chiesa il suo Banchetto delle vergini, metteva in fronte a Tecla, la vergine di Iconio, la più bella delle corone distribuite dallo sposo nel convito.
«Quando, terminato il festino, le vergini, in piedi, rendevano grazia al Signore, è Tecla che presiede il coro e canta:
«Per te, o Sposo, mi custodisco pura, vengo a te con la lampada accesa.
«Fuggo le delizie della vita, le amare felicità degli uomini e aspiro sempre a vedere la tua bellezza.
«Per te, Sposo, mi custodisco pura, vengo a te con la lampada accesa.
«Ho sdegnato l’unione con un uomo mortale, ho lasciato la casa piena d’oro; accoglimi nei beati segreti del tuo amore.
«Per te, o Sposo, mi custodisco pura, vengo a te con la lampada accesa.
«Ho sventato le astuzie del dragone, ho sfidato la fiamma del fuoco, ho subito gli assalti delle belve e dai cieli ti attendo.
«Per te, o Sposo, mi custodisco pura, vengo a te con la lampada accesa.
«O Verbo, di te innamorata, dimenticai la terra in cui son nata, gli occhi delle mie coetanee, mia madre e i miei vecchi, perché tu sei tutto per me, o Cristo.
«Per te, o Sposo, mi custodisco pura, vengo a te con la lampada accesa (L. XI, c. 11)».
Orazione:
Dio onnipotente, celebriamo il giorno natalizio della beata Tecla, tua vergine e martire, questa annuale solennità sia gioia per noi e l’esempio di una fede così grande ci sia profittevole: è questa la preghiera che ti rivolgiamo.
Dom Prosper Guéranger, L’anno liturgico, II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959