Bouquet spirituale:
22 maggio
Nacque Rita nell'anno 1397 in un piccolo castello detto Rocca Porrena poco distante della celebrata e antica città di Cassia da genitori poveri di sostanze, ma ricchi di opere buone. Giunta all'età di 12 anni consacrò a Dio la verginità, ma al decimottavo, per non opporsi al volere de' genitori, si maritò a un giovine feroce e brutale. Rita confidando in Dio si fece a pregarlo con fervore, e ben presto quell'indocile e riottoso uomo ammansato, divenne il più esemplare ne'costumi. Iddio si compiacque altresì rallegrarla di due figli ch'ella si studiò di educare nella pietà.
Il Signore volle sperimentare la fedeltà della sua serva e la visitò con la sventura. Le moriva il consorte e indi non molto l'uno e l'altro figliuolo. Sciolta per tanto dal nodo coniugale e dalla cura della prole risolvette consacrarsi interamente a Dio. Dopo molte ripulse impetrò alla fine di vestire l'abito di sant'Agostino.
Tra gli esercizi delle più eroiche virtù, dopo essere stata per 40 anni modello alle sue compagne, morì invidiata il 22 maggio del 1443.
Riflessione. Glorioso è pure Iddio nella sua maestà e meraviglioso ne'suoi santi, poiché per divina disposizione fa suscitare dalle più umili classi sublimi esemplari di cristiana perfezione. Santa Rita era devotissima della passione di Cristo da cui attingeva forza e vigore per ben operare. Non trascuriamo noi pure così devoto esercizio, poiché presto cogli atti frequenti di pietà verremo acquistando abito siffatto che ci addurrà a conversione. Ben disse san Bernardo: Tra tutte le meditazioni nelle quali si occupano i fedeli, la più sicura e proficua, e più universale ad ogni stato di persone, è la passione di Cristo Signor nostro. Non dimentichiamo noi pure di meditare la passione di Gesù e i dolori di Maria ai piedi della croce e segnatamente in venerdì, giorno consacrato in modo speciale a rammentarci la grand'opera della Redenzione e ne trarremo copioso frutto per disprezzare il mondo e per esercitare le virtù cristiane.
Michele Sartorio, Il piccolo leggendario ovvero vite de' Santi, Milano, Paolo Ripamonti Carpano, editore, 1847