Vite dei Santi
i nostri modelli e protettori

Bouquet spirituale:

26 gennaio

Santa Paola
Santa Paola

Santa Paola
Vedova
(347-404)

Santa Paola apparteneva a una famiglia senatoriale di Roma. Dopo la morte del marito, nel 379, si consacrò al Signore, distribuendo le sue ricchezze ai poveri e praticando fin da allora le più alte virtù. Nel 385 lasciò la famiglia e s'imbarcò a Porto per andare a visitare e ad abitare nei Luoghi Santi. Nel 386 si stabilì a Betlemme e fondò quattro monasteri fra i quali tre di vergini. Morì nel 404, all'età di 56 anni, e fu sepolta presso la grotta della Natività.

La nobile vedova che si sottrasse alle comodità di Roma e all'affetto dei figli per andare a nascondersi a Betlemme, chiede oggi il suo posto presso la culla del divino Bambino. Un irresistibile amante l'ha attratta e l'ha fissata a quell'umile mangiatoia, più ricca ai suoi occhi di tutti i palazzi; qui ha trovato quel Dio povero di cui amava tanto curare le membra sofferenti, nei giorni della sua opulenza. Per opera sua, sono sorti due monasteri nei pressi della Grotta in cui apparve il Verbo fatto carne. Attinse da san Girolamo l'arte di comprendere le divine Scritture e la sua vita trascorse nella preghiera, nelle opere di penitenza e nella meditazione delle sacre Lettere. In mezzo alla degradazione della società romana, è bello vedere il cristiano coraggio dell'era dei Martiri rifugiarsi nel cuore delle nobildonne e delle vergini della capitale del mondo, e spingerle verso le solitudini dell'Egitto, per contemplarvi le virtù degli Anacoreti e dei Cenobiti, o verso i sacri luoghi di Gerusalemme per riconoscervi le orme dell'Uomo-Dio. La mancanza di spazio ci impedisce di presentare il racconto delle peregrinazioni di santa Paola, narrate con tanto fascino da san Girolamo, alla di lei figlia, Eustochia. Ci contenteremo di alcuni episodi, attinti là dove il santo Dottore narra il suo arrivo a Betlemme.

"Distribuito ai poveri e ai suoi servi il poco denaro che le restava, Paola, all'uscire da Gerusalemme, si diresse verso Betlemme e, dopo essersi fermata al sepolcro di Rachele, che si trova a destra sulla strada, giunse alla città, ed entrò nella grotta del Salvatore. Quando ebbe sotto gli occhi il santo asilo della Vergine, e la stalla dove il bue riconobbe il suo Padrone e l'asino la mangiatoia del suo Signore, la sentii affermare, in un momento di esaltazione, che vedeva, con gli occhi della fede, il Bambino avvolto in fasce, il Signore che vagiva nella mangiatoia, i Magi in adorazione, la stella che splendeva sulla stalla, la Vergine Madre, il padre putativo premuroso di servirla, i pastori che giungevano nel cuore della notte, gli innocenti massacrati, Erode pieno di furore, Giuseppe e Maria che fuggivano in Egitto. Le lacrime le cadevano copiose per la gioia, e diceva; "Salve, o Betlemme, Casa del Pane; qui è nato il Pane disceso dal Cielo! Salve, o Efrata, regione fertile, della quale Dio stesso è la fertilità: è di tè che Michea ha predetto: Betlemme, casa di Efrata, tu non sei già la più piccola fra le città di Giuda. Dal tuo seno uscirà colui che sarà Principe su Israele, e la sua ergine è dal principio, fin dai giorni dell'eternità. - Infatti è in te che è nato il Principe generato prima della stella del mattino, e la cui nascita nel seno del Padre precede tutti i tempi. Io miserabile e peccatrice, sono stata trovata degna di abbracciare questa mangiatoia dalla quale il Signore bambino ha fatto sentire i suoi primi vagiti, di pregare nella grotta in cui la Vergine Madre l'ha dato alla luce. Qui d'ora in poi sarà il luogo del mio riposo, poiché questo luogo è la patria del mio Maestro. Qui io abiterò, poiché il Signore ha scelto per se stesso questa dimora".


Preghiera

Tu hai amato l'Emmanuele nella sua mangiatoia, o generosa Paola; hai preferito la nudità e l'oscurità della grotta di Betlemme a tutti gli splendori di Roma. L'Emmanuele ha riconosciuto tanto amore, e in premio della tua rinuncia, ti ha associata per sempre alla sua stessa beatitudine. Il tuo esempio ci incoraggi a cercare Gesù Bambino, a gustare i misteri della sua nascita. Nessun ostacolo, ci arresti, quando si tratta di andare a lui. Si degni egli di rivelarci i suoi diritti acquisiti a prezzo di tanti sacrifici, affinché impariamo a non rifiutargli nulla. Il tuo ardore nel sacrificare i tuoi più cari affetti per volare a lui ci insegni a tenere a freno i nostri. Prega perché i nostri cuori siano fedeli a Colui che li ha fatti, e sempre pronti a seguirlo nelle vie alle quali ci chiama. Combatti in essi lo spirito del mondo, che vuoi fare un patto con il Cristianesimo, per annientare i precetti del Signore, contestando la sapienza dei suoi consigli. Il lume dello Spirito Santo risplenda su di noi, e l'amore di Gesù riscaldi i nostri cuori: allora comprenderemo le azioni dei Santi. Se esse confondono la nostra debolezza, illumineranno tuttavia il nostro spirito, e ci daranno forza per adempire, senza gloriarcene, i doveri che Dio ci impone.

Prega, o Paola, per la Chiesa di Siria, che hai santificata con i tuoi esempi. Veglia sui santuari della Terra Santa più contaminati dalla presenza e dai sacrilegi degli eretici che dalle violenze dei Gentili. Riscatta Gerusalemme con le tue preghiere; salva l'onore di Betlemme e l'Ostia che toglie i peccati del mondo non sia più offerta sul luogo dove fu la mangiatoia dell'Emmanuele da mani impure e scismatiche. Proteggi i pellegrini che visitano, come te, il teatro dei misteri della nostra Redenzione. Riaccendi, nell'intera cristianità, l'amore di quei luoghi santi, che i nostri padri riscattarono un giorno con le loro armi; e la nostra pietà rinata ami infervorarsi seguendo le divine orme che il Salvatore delle nostre anime ha lasciate passando su questa terra.

Dom Prosper Guéranger, L’anno liturgico, I. Avvento – Natale – Quaresima – Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959

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