Bouquet spirituale:
29 maggio
La Santa della divina carità. Maddalena de’ Pazzi ha-brillato nel Carmelo per la risplendente purezza e per l’ardore dell’amore. Ella è stata, come Filippo Neri, una delle più luminose manifestazioni della carità divina nel seno della vera Chiesa, consumandosi all’ombra del chiostro come Filippo nella fatica del ministero delle anime, avendo raccolto l’uno e l’altra, questa parola dell’Uomo-Dio per praticarla in loro stessi: «Fuoco son venuto a gettare sulla terra, e che più desidero, se non che divampi?» (Lc. 12, 49).
La vita di questa Sposa di Cristo fu un miracolo continuo. In lei le estasi ed i rapimenti avvenivano quotidianamente. Le fu comunicata vivissima luce per i misteri della fede; per renderla anche più purificata e degna di ricevere queste sublimi comunicazioni. Dio la fece passare attraverso le più temibili prove della vita spirituale. Ella di tutto trionfò e, man mano che il suo amore cresceva d’intensità, non trovava più riposo che nella sofferenza, con la quale poteva soltanto alimentare il fuoco che la consumava. Nel medesimo tempo il suo cuore traboccava di amore verso gli uomini; avrebbe voluto salvarli tutti, e la sua carità , così ardente per le anime, si estendeva eroicamente, anche ai loro corpi. Finché questa esistenza, del tutto serafica, rimase sulla terra , il cielo guardò Firenze con particolare compiacenza; ed il ricordo di tante meraviglie ha mantenuto fino ad ora, in quella città, un culto fervente verso l’insigne Sposa del Salvatore degli uomini.
In queste esistenze privilegiate, sulle quali si palesa’ con tanto splendore l’azione diretta dei misteri della nostra salvezza eterna, appare uno dei caratteri più eminenti della santità della Chiesa: « Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo Figliolo unigenito » (Gv. 3, 16); e questo Figlio di Dio, si invaghisce di una delle sue creature e produce in lei tali effetti, che tutti gli uomini sono in grado di farsi un’idea dell’amore di cui è infiammato il suo Cuore divino per questo mondo che egli ha riscattato al prezzo del suo sangue. Beati quelli che sanno godere di questi esempi ed essere riconoscenti di simili doni. Essi possiedono la vera luce mentre coloro che si meravigliano ed esitano, dimostrano che il lucignolo che è in essi lotta ancora con le tenebre della decaduta natura umana.
Vita. Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, nacque a Firenze nel 1556. Fin dalla sua più tenera infanzia fu favorita da particolari grazie, al punto di avere sempre il senso della presenza di Dio, e di poter passare lunghe ore in preghiera. All’età di dieci anni fece la prima Comunione, e poi, ben presto, emise il voto di verginità perpetua. Nel 1582 entrò al Carmelo dove, due anni dopo, emise la professione. Da allora visse continuamente in orazione, avendo frequenti estasi. Dio la provò con terribili sofferenze fino alla sua morte avvenuta il 25 maggio 1607. Numerosi miracoli vennero ad attestare la sua santità, ciò che sollecitò Clemente IX ad iscriverla nel catalogo dei santi, nel 1669.
Lode.
La tua vita sulla terra, o Maddalena, fu come quella di un angelo che la volontà divina tenesse prigioniero sotto le leggi della nostra natura inferiore e decaduta. Tutte le tue aspirazioni ti trasportavano al di là delle condizioni della vita presente, e Gesù si compiaceva di aumentare in te quella sete d’amore che non poteva calmarsi che alle sorgenti zampillanti della vita eterna (Gv. 4, 14). Una celeste luce ti rivelava i misteri divini, il tuo cuore non poteva contenere i tesori di verità e d’amore che lo Spirito Santo vi accumulava; e allora la tua energia si rifugiava nel sacrificio e nella sofferenza, come se l’annientamento di te stessa avesse potuto da solo soddisfare al debito che avevi contratto, verso Dio, che ti colmava dei favori più insigni.
Preghiera.
Anima di serafino, come ti imiteremo noi? Cosa è il nostro amore a paragone del tuo? Possiamo tuttavia seguirne da lontano le orme. L’anno liturgico era il centro della tua esistenza; ognuna delle sue epoche aveva il suo influsso su di te, portandoti nuova luce e nuovo ardore. Il Fanciullo di Betlemme, la Vittima della Croce, il Vincitore della morte, lo Spirito radioso con i suoi sette doni, ti rapivano di volta in volta; e l’anima tua, rinnovata da questo succedersi di meraviglie, si trasformava sempre più in colui che, per impadronirsi dei nostri cuori, si è degnato tradursi in quelle gesta immortali che la santa Chiesa ci fa rivivere ogni anno con l’aiuto di una grazia sempre rinnovata. Durante la tua vita mortale, amasti ardentemente le anime, o Maddalena ; ed ora nel possesso del Sommo Bene, il tuo amore si è anche accresciuto. Ottenici la luce per vedere meglio ciò che rapiva tutte le tue facoltà, ed un amore ardente per amare meglio ciò che struggeva il tuo cuore.
Dom Prosper Guéranger, L’anno liturgico, II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959