Vite dei Santi
i nostri modelli e protettori

Bouquet spirituale:

28 novembre

Santa Caterina Labouré
Santa Caterina Labouré

Santa Caterina Labouré
Vergine, suora della Figlie della Carità
(1806-1876)

Nona figlia di una famiglia di diciassette persone, Zoé Labouré nacque il 2 maggio 1806 a Fain-les-Moutiers, un piccolo villaggio della Côte-d'Or. All'età di nove anni, Zoé perde la madre. L'abbiamo vista salire su una sedia, prendere la statua della Madonna, baciarla a lungo e stringerla al cuore, dicendo: "Non ho più una madre; tu stessa sei la mia madre, Vergine buona! All'età di undici anni, la bambina dovette svolgere il ruolo di madre nella casa. Assumendo la gestione interna dell'azienda agricola paterna, divenne responsabile del lavoro domestico. Nonostante la mancanza di istruzione, Zoë si assunse il compito di educare alla pietà la sorella e il fratello minori. Dopo il lavoro, si recava spesso in chiesa e pregava all'altare della Vergine Maria.

Nel 1830, dopo un soggiorno di due anni presso due suoi fratelli che vivevano vicino a Parigi, Zoé Labouré fece tre mesi di postulato a Châtillon-sur-Seine ed entrò nel Seminario delle Figlie della Carità, in rue du Bac, sempre a Parigi. Suor Caterina è stata benedetta da grazie eccezionali durante i sei mesi di noviziato. Durante la Messa, Nostro Signore si è manifestato alla sua piccola serva. Nel suo fervore, desiderava vedere la Beata Vergine e chiese questo favore attraverso il suo angelo custode.

Nella notte tra il 18 e il 19 luglio 1830, vigilia della festa di San Vincenzo de' Paoli, il cuore di questo Santo le apparve nella cappella del convento. La Vergine gli apparve e gli predisse le sofferenze future, assicurandogli il sostegno delle sue grazie materne.

Alla seconda apparizione della Regina del Cielo, Santa Caterina Labouré ricevette la missione di diffondere la medaglia miracolosa in tutto il mondo e di far sbocciare su migliaia di labbra l'invocazione: "O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te!" La preghiera è stato il primo mezzo che la veggente ha utilizzato per compiere la sua missione.

Suor Catherine Labouré recitava il rosario con tale unzione e grazia che le suore anziane erano felicissime di andare a recitarlo in sua compagnia. Amate bene la vostra Madre celeste", diceva sempre, "prendetela come modello; è la garanzia più sicura del cielo. Il secondo mezzo per compiere infallibilmente la sua missione di glorificazione di Maria e di salvezza delle anime era la penitenza, che svolgeva semplicemente nei lavori manuali più modesti in cui si divertiva: servire in cucina, curare l'aia, sorvegliare la porta. Il suo diario di ritiro del 1839 rivela il suo desiderio di soffrire: "O Cuore Immacolato di Maria, sollecita per me la fede e l'amore che ti hanno legato ai piedi della croce di Gesù. O dolce oggetto dei miei affetti, Gesù e Maria, che io soffra per voi, che io muoia per voi, che io sia tutto vostro, che io non sia più mio!

Nel gennaio 1831, Catherine Labouré fu trasferita all'ospizio di Enghien, nel Faubourg St-Antoine, a Parigi. Impiegata prima in cucina, poi nella lavanderia, è rimasta per quasi quarant'anni nel reparto anziani, aggiungendo a questo incarico la cura dell'aia. Fu in questa oscura e generosa devozione che la morte trovò questo fedele servitore di Dio il 31 dicembre 1876. Morì all'età di settant'anni. Cinquantasei anni dopo la sua morte, quando la sua tomba fu aperta, il suo corpo fu trovato in uno stato perfettamente conservato.

Tradotto dal francese: Sintesi O.D.M.

Preghiera a Santa Caterina Labouré

O amabile Santa Caterina, tu che, prediletta fin dall'infanzia dalla Vergine Immacolata, meritasti di es­sere da Lei prescelta per portare al mondo il tesoro prezioso della sua Medaglia, ora che in cielo ti sazi nel contemplare eternamente quel volto di cui fin dalla terra ti fu concesso di pregustare il sorriso, ottienici che la Vergine SS. volga anche su di noi gli occhi suoi misericordiosi e spanda i raggi delle sue grazie sulla Chiesa, sul Sommo Pontefice, sul Clero, su tut­ti i devoti di quella Medaglia che possiamo con ra­gione chiamare anche tua.

O fortunata Privilegiata di Maria, tu ci hai assicu­rato, in nome di Dio e di Maria, che grandi grazie sarebbero state concesse a chi le avesse chieste con fi­ducia: ecco che noi ora fidenti in questa promessa domandiamo la guarigione degli infermi, la consola­zione degli afflitti, la conversione dei peccatori e spe­cialmente la grazia che ci sta tanto a cuore: dopo d'a­ver amato e servito Dio in terra, possiamo con te es­sere partecipi della sua gloria lassù in Cielo. Amen.

Pater, Ave, Gloria.

O Maria concepita senza peccato,
prega per noi che ricorriamo a te!

Indice dei Santi