Bouquet spirituale:
21 ottobre
Le martiri di Colonia. La leggenda ci informa che verso la fine del IV secolo, undicimila vergini furono uccise a Colonia dai centomila germani ancora barbari, che invasero e saccheggiarono le ricche province romane delle sponde del Reno. La critica attuale è meno generosa e ci fa sapere che fra il 350 e il 450 Clemazio, persona di rango senatoriale, restaurò una basilica, che era stata costruita a Colonia sul sepolcro di alcune vergini, che avevano versato il sangue per Cristo. L’edificio era di dimensioni modeste e non poteva contenere un numero così grande di tombe. L’iscrizione che Clemazio fece incidere è riconosciuta autentica e permette di credere che veramente a Colonia vi era un culto verso delle vergini martiri. Mancando documenti sicuri è ancora impossibile fissare la data del martirio di queste vergini, il numero delle quali apparve solo nel nono secolo, mentre il nome di Orsola apparve più tardi ancora. Le vergini erano probabilmente undici e non undicimila (Anal. Bolland., 1929, pp. 89-110).
Patrone delle Universtità. Comunque sia, la pietà del popolo cristiano verso le vergini fu eccezionale e, patrone prima di Colonia, nel secolo VIII furono patrone della Francia, poi sant’Alberto Magno le scelse all’Università di Colonia come patrone degli alti studi teologici e il suo esempio fu seguito alla Sorbona di Parigi da san Tommaso d’Aquino, a Coimbra da Suarez e in Austria dall’Arcivescovo di Vienna. I grandi Maestri della teologia erano convinti che, presentando ai loro discepoli le eroiche virtù delle giovani martiri avrebbero potuto comunicare il necessario disprezzo della carne e del sangue, nonché l’elevazione d’anima, che rendono facile allo spirito il lavoro intellettuale.
Patrona delle Figlie di sant’Angela Merici. Nel 1536, sant’Angela Merici fondò una società di vergini votate all’apostolato e all’insegnamento e diede loro il nome di Orsoline, mettendole così sotto la protezione della santa, che tutta l’Europa cristiana venerava come martire della verginità eroica ed eroina della cultura contro la barbarie.
Recitiamo le due strofe seguenti, scritte dal beato Ermanno in onore delle martiri di Colonia: “Vergini gloriose, ascoltate la mia preghiera e, quando verrà l’ora della morte, aiutatemi prontamente; siatemi vicine nel terribile momento e difendetemi dall’assalto dei demoni.
Nessuna di voi mi abbandoni e alla vostra testa sia la Vergine Madre. Se il fango avrà lasciato in me la sua sozzura molesta, allontanatela con la vostra preghiera. Sappia il nemico che voi siete con me e resti confuso”.
Dom Prosper Guéranger, L’anno liturgico, II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959