Vite dei Santi
i nostri modelli e protettori

Bouquet spirituale:

18 novembre

Sant'Odone
Sant'Odone

Sant'Odone
Abate di Cluny
(857-942)

Sant'Odone era figlio di un nobile signore e fin dalla culla fu consacrato a San Martino. Ancora giovane, ha mostrato un grande amore per la preghiera. La sua pietà gli faceva considerare perso il tempo che era costretto a dedicare alla caccia e agli altri divertimenti del secolo. All'età di diciannove anni fu tonsurato e nominato canonico nella Chiesa di Tours.

Dopo studi brillanti e solidi, in cui dimostrò grande intelligenza e straordinaria virtù, dormendo su una stuoia e mangiando solo un po' di cibo grossolano, fu sedotto dalla lettura della Regola di San Benedetto e decise di abbracciare la vita monastica.

In seguito fu eletto abate di Cluny, dove promosse tutte le virtù religiose: silenzio, obbedienza, umiltà e abnegazione. I suoi esempi andavano di pari passo con i suoi consigli e ordini. Ha dato tutto ai poveri, senza preoccuparsi del domani. Soprattutto i bambini erano oggetto della sua predilezione; vegliava sulla morale, sugli studi e sul sonno di tutti quelli che gli venivano affidati con la cura paterna e la dolcezza di una madre.

A Cluny, la Regola di San Benedetto era seguita con zelo; digiuni, astinenze, canti, funzioni, silenzio quasi assoluto e lavoro riempivano le giornate dei religiosi. I resti dei pasti venivano distribuiti ai poveri e ai pellegrini. Inoltre, ogni giorno venivano sfamati diciotto poveri e la carità era così abbondante, soprattutto in Quaresima, che in uno di questi periodi dell'anno fu distribuito cibo a più di settemila persone bisognose.

Nei difficili viaggi che il suo zelo e i suoi doveri lo costrinsero a compiere in più di un'occasione, Odo pensò solo ad aiutare il prossimo. Smontò da cavallo per lasciare che i poveri e gli anziani cavalcassero al suo posto; fu persino visto portare la borsa di una povera donna. Eppure, nonostante la fatica, nell'ultimo viaggio a Roma annoiava i suoi giovani compagni con la velocità della sua camminata, ed essi si stupivano che a sessantasette anni, dopo una vita così austera, avesse conservato tanta agilità e vigore.

Un giorno Dio lo premiò per la sua puntualità. La Regola di San Benedetto richiede che al suono della campana si lasci anche solo una mezza lettera. Odo, mentre correggeva un libro con uno dei suoi monaci, lasciò il libro aperto fuori al suono della campana. Piovve a dirotto per tutta la notte; il giorno dopo il libro, nonostante la pioggia battente, fu ritrovato intatto. Ha dato tutta la gloria al glorioso San Martino, la cui vita è stata scritta in questo volume.

Tradotto dal francese: Abbé Léon Jaud, Vie des Saints pour tous les jours de l'année, Tours, Mame, 1950

Riflessione. La lettura dei libri sacri nutrisce nel cuore la compunzione, il fervore e l'amor divino; è necessario pertanto avvezzarsi a questa lettura con quella maggiore assiduità che a poco a poco diventa un vero bisogno, e sottoporla a giornaliere e profonde meditazioni.

Le Vite dei Santi per ciascun giorno dell’anno, Milano, Presso Carlo Barbini, editore, 1879