Vite dei Santi
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Bouquet spirituale:

19 maggio

Sant'Ivo, Sacerdote in Bretagna
Sant'Ivo

Sant'Ivo
Sacerdote in Bretagna
(1253-1303)

Ivo, chiamato anche Ivo Hélory e Ivo di Kermartin, era un avvocato divenuto prete e parroco a metà della sua vita. Dopo la sua morte e canonizzazione fu invocato come patrono degli avvocati e dei giudici.

Era nato a Kermartin, nei pressi di Tréguier in Bretagna, dove il padre era proprietario terriero.

Studiò diritto canonico e teologia a Parigi per dieci anni e diritto civile per altri tre anni a Orléans; al suo ritorno in Bretagna nel 1262 fu nominato "ufficiale", o giudice, del tribunale ecclesiastico della diocesi di Rennès, ma ben presto il vescovo di Tréguier lo richiese per lo stesso incarico.

Si guadagnò la reputazione di totale imparzialità e incorruttibilità, prendendosi cura speciale dei poveri citati in giudizio. Spesso tentava di persuadere i litiganti a trovare un accordo prima di ricorrere al tribunale, onde evitare processi costosi e inutili.

Tutto ciò diede vita a un motto in latino: «S. Ivo era un bretone, un avvocato e non un ladro, cosa mirabile agli occhi del popolo».

Fonti contemporanee ci parlano del suo dono per la riconciliazione, della sua propensione a patrocinare la cause dei poveri in altri tribunali e a visitarli in carcere.

Nel 1284 fu ordinato prete e gli fu affidata la parrocchia di Tredez e tre anni dopo, date le dimissioni da magistrato, s'impegnò totalmente nella parrocchia.

Dopo pochi anni fu promosso in quella di Louannec, dove costruì un ospedale, si prese cura dei poveri e si occupò personalmente dei vagabondi.

Ancor maggior peso ebbe il suo impegno per le necessità spirituali del suo gregge.

Era in grado di predicare in tre lingue (latino, francese e bretone) ed ebbe grande reputazione come arbitro imparziale in ogni tipo di dispute.

Fin dai tempi in cui era studente aveva condotto una vita austera, con digiuni e preghiere, penitenze per le quali andava famoso; in seguito sarebbe giunto al punto di dare ai poveri il raccolto di grano che gli spettava.

Durante la Quaresima del 1303 cadde malato e morì alla vigilia della festa dell'Ascensione dopo aver celebrato Messa predicando con grande fatica. Fu canonizzato nel 1347.

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