Vite dei Santi
i nostri modelli e protettori

Bouquet spirituale:

10 maggio

Sant'Isidoro agricoltore
Sant'Isidoro agricoltore

Sant'Isidoro
Agricoltore
(† 1170)

Sant’Isidoro semplice contadino nacque in Madrid da poveri genitori, ma timorati di Dio. Istruito assai meglio dallo Spirito Santo che dagli Guomini, divenne ben presto specchio mirabile di cristiana perfezione. Avendo sposata una giovane virtuosa, secondo il suo cuore, seppe in tal modo ispirarle sentimenti cristiani, che dopo morte meritò d'essere onorata come santa. Anche il figliuolo, unico frutto di quel casto matrimonio, imitò la pietà de' genitori

Isidoro, costretto a mantener, sé e la famiglia col lavoro delle mani, tolse a coltivare le terre d'un ricco cittadino di Madrid. Si levava per tempo, e prima di avviarsi al lavoro, visitava la chiesa e assisteva al divino sacrificio. Idio ne ricompensava la devozione, perché sebbene più tardi degli altri si mettesse all'opera, alla fine della giornata si e' trovava aver fatto più degli altri. Benché povero, chiamò sempre a parte dei suoi scarsissimi guadagni i bisognosi. Né solo ai poveri estendeva egli la carità, ma per fino ai bruti.

Andando un giorno per far macinar la biada, ed essendo tutta la campagna ingombra di neve, sopra un albero vide gran numero di uccelli vicini a morir di fame. Isidoro, mosso a compassione, avendo scoperto uno spazio di terreno, vi sparse buona parte della biada, dicendo: mangiate, uccellini; Idio ne manda abbondantemente per tutti. Uno quelli che lo accompagnava si rideva della semplicità d'Isidoro, ma, si ravvide ben presto dell'errore, perché giunti alle mulina, le sacca d'Isidoro non erano men piene di prima.

Infirmatosi e sentendo vicina la morte vi si dispose con devozione e raccoglimento. Ricevette coi sensi della più edificante pietà i sacramenti, in modo che tutti gli astanti spargevano per tenerezza abbondantissime lacrime. Passò Isidoro il restante del tempo nell'esercizio delle più nobili virtù, finché adorno di tante grazie spirò nel 1170.

Riflessione. Isidoro povero contadino si santifica nel proprio stato. E perché nol potremo noi pure nella nostra condizione? Egli si santificò con la fuga del peccato, con la pazienza , col lavoro e coll'esatta osservanza de' comandamenti di Dio e della Chiesa. E non potremmo noi pure colla grazia di Dio schivare il peccato, esercitarci nelle opere buone e rassegnati sopportare le sciagure?

Michele Sartorio, Il piccolo leggendario ovvero vite de' Santi, Milano, Paolo Ripamonti Carpano, editore, 1847