Bouquet spirituale:
23 gennaio
In mezzo al coro dei grandi Pontefici che hanno decorato l’episcopato di Spagna nel VII e nell’VIII secolo, appare in prima fila Ildefonso, il Dottore della Verginità di Maria, come Atanasio lo è stato della Divinità del Verbo, Basilio della Divinità dello Spirito Santo e Agostino della Grazia. Il Vescovo di Toledo ha esposto il suo insegnamento con una profonda dottrina e grande eloquenza, provando in un tempo contro i Giudei che Maria ha concepito senza perdere la verginità; contro i seguaci di Gioviniano, che è rimasta Vergine nel parto; e contro i seguaci di Elvidio, che è rimasta Vergine dopo aver dato alla luce Cristo. Altri Dottori prima di lui avevano trattato separatamente le tre questioni. Ildefonso ha raccolto in un solo fascio tutti i loro lumi, e ha meritato che una Vergine Martire uscisse dal sepolcro per congratularsi con lui di aver protetto l’onore della Regina dei Cieli. Infine Maria stessa, con le sue purissime mani, l’ha rivestito d’una meravigliosa pianeta, che presagiva lo splendore dell’abito di luce sotto il quale Ildefonso brilla per sempre ai piedi del trono della Madre di Dio.
Sant’Ildefonso nacque a Toledo. Fu per dodici anni l’allievo di sant’Isidoro, a Siviglia, quindi divenne Arcidiacono di Toledo. Subito dopo fece la professione nel monastero benedettino di Agalia e vi fu eletto Abate. Scelto come arcivescovo di Toledo, fu di grande utilità al popolo con gli insegnamenti, gli esempi e i miracoli. Confutò gli eretici che negavano la perpetua verginità di Maria, e questa gli apparve per ricompensarlo del suo zelo. Morì nel 669 e il suo corpo riposa attualmente a Zamora.
Preghiera
Sia onore a te, o santo Vescovo, che ti elevi con tanta gloria da quella terra di Spagna così feconda di cavalieri valorosi di Maria! Vieni a prender posto presso la culla. Qui l’incomparabile Madre veglia amorosamente sul Bambino che, figlio di Dio e figlio suo, ha santificato la sua verginità lungi dall’intaccarla. Raccomandaci alla sua tenerezza e ricordale che è anche la nostra Madre. Pregala di ascoltare gli inni che noi cantiamo alla sua gloria e di far gradire all’Emmanuele l’omaggio dei nostri cuori. Per essere accolti, noi osiamo, o Dottore della Verginità di Maria, far nostra la tua voce, e dirle insieme con te:
“Io vengo ora a te, unica Vergine Madre di Dio; mi prostro ai tuoi piedi, unica cooperatrice dell’incarnazione del mio Dio; mi umilio dinanzi a te, unica Madre del mio Signore. Ti supplico, unica serva del tuo Figliuolo, di ottenere che il mio peccato sia cancellato, e di ordinare che sia purificato dall’iniquità delle mie opere. Fammi amare la gloria della tua verginità; rivelami la dolcezza del tuo Figliuolo; concedimi di parlare, con piena sincerità, della fede del tuo Figliuolo, di difenderla. Fa’ che mi unisca a Dio e a te, e serva il tuo Figliuolo e te: lui come mio Creatore e te come la Madre del mio Creatore; lui come il Signore degli eserciti e te come la serva del Padrone di tutte le cose; lui come un Dio e te come la Madre di un Dio; lui come il mio Redentore e te come lo strumento della mia redenzione.
Se egli è stato il prezzo del mio riscatto, la sua carne è stata formata dalla tua carne; è dalla tua sostanza che ha assunto il corpo mortale con il quale ha cancellato i miei peccati; la mia natura che egli ha innalzato, al disopra degli Angeli, fino alla gloria del trono del Padre suo, si è degnato di attingerla da te.
Dunque io sono il tuo schiavo, poiché il tuo Figliuolo è il mio Signore. Tu sei la mia Signora poiché sei la serva del mio Signore. Io sono lo schiavo della serva del mio Signore, poiché tu che sei la mia Signora, sei la Madre del mio Signore. Fa’, o Vergine santa, te ne supplico, che io possieda Gesù mediante quello stesso Spirito la cui virtù ti ha fatto generare Gesù; che conosca Gesù, mediante lo stesso Spirito che ti ha fatto conoscere e concepire Gesù; che parli di Gesù, mediante lo stesso Spirito nel quale tu ti sei dichiarata la serva del Signore; che ami Gesù, mediante lo stesso Spirito nel quale tu l’adori come tuo Signore, e lo consideri amorosamente come tuo Figliuolo; che obbedisca infine a Gesù, con la stessa sincerità con cui egli stesso, che era Dio, era sottomesso a te e a Giuseppe”.
Dom Prosper Guéranger, L’anno liturgico, I. Avvento – Natale – Quaresima – Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959