Bouquet spirituale:
12 gennaio
Sant'Arcadio consumò il martirio in Cesarea nel secolo III. Fuggito per sottrarsi a una sanguinosa persecuzione, riseppe che un suo parente era in mano dei persecutori perché scoprisse il luogo ov’ei si teneva nascosto, onde senza indugio presentatosi al Governatore ne chiese la libertà. Gli fu promesso perdono e vita, quando avesse voluto sacrificare agli Dei, ma il santo inorridito:
«E che mi dite? esclamò, che importa a me della vita? Cristo è la mia vita, e la morte è per me un guadagno. Inventate pur qualunque supplizio che mai non vi riuscirà separarmi dal vero Dio.»
Il tiranno allora lo condannò ad aver recise tutte le estremità delle membra, l'invitto soldato di Cristo ad una ad una le presentava ringraziando e lodando Dio durante il barbaro supplizio, finché ridotto a un sanguinoso tronco senza braccia e senza gambe vedendo sparse per terra le sue membra:
«Oh membra felici, disse, che meritaste di servire così al vostro Dio; or sì che siete membra di Cristo, ed io pure sono di Cristo, come ho sempre bramato.» Così dicendo spirò.
Riflessione. Io vivo per Cristo, e la morte è per me un guadagno; ecco quello che deve ripetere il Cristiano fra i travagli di quaggiù e le fatiche che si richiedono a vincere le passioni, se vuoi conseguire la corona promessa ai forti, che avranno vinto per Cristo.
Le Vite dei Santi per ciascun giorno dell’anno, Milano, Presso Carlo Barbini, editore, 1879