Vite dei Santi
i nostri modelli e protettori

Bouquet spirituale:

8 gennaio

Sant'Appollinare, Vescovo di Gerapoli
San Claudio Apollinare

Sant'Apollinare
Vescovo di Gerapoli
(† 180)

Claudio Appollinare, vescovo di Gerapoli nella Frigia, è stato riguardato in ogni tempo come uno de' più grandi luminari della Chiesa primitiva, e come uno de' principali sostegni della Religione cristiana nel suo secolo contro i pagani, e contro gli eretici; e gli encomi straordinari che ricevè da' santi Prelati suoi contemporanei, e da diversi antichi autori, ci fanno abbastanza conoscere che la santità non era inferiore in lui alla dottrina. Ma siccome viveva in que' fortunati secoli della Chiesa, ne' quali i Cristiani più si applicavano a ricopiare in sè stessi le altrui virtù, che a descriverle, così ci troviamo privi della notizia della maggior parte delle cose ch'egli fece e soffri pel suo divin Maestro. Noi sappiamo solamente che tutte le sue azioni erano regolate da una perfetta sapienza, che erano fondate sopra il sodo fondamento dell'umiltà, e che riluceva in esso una pietà ed una carità singolare. Sappiamo altresì che lo zelo di questo Santo fu sempre accompagnato da molta prudenza, qualunque volta si dovette impiegare in servigio della Chiesa; e che combatte con forza l'eresie e gli errori che di tempo in tempo nascevano; e con un coraggio insuperabile confutò gl'infedeli i quali bestemmiavano il nome di Gesù Cristo.

Debellò pertanto colla sua dottrina gli ere tici che si levarono nel suo tempo, e che spacciavano dottrine nuove e le visioni de' Montanisti, i quali fortificavano la loro setta coll'apparente austerità della vita, e con una santità affettata. Inoltre avendo l'imperator Marco Aurelio mosso la persecuzione contro i Cristiani, senza ricordarsi dei favori che aveva ricevuti da Dio, mediante il loro valore e le loro orazioni, compose il santo Vescovo un'apologia insigne per distogliere l'Imperatore da questo perverso disegno. In somma sant' Appollinare non si stancò mai di combattere non solamente contro i nemici dell'anima propria, quali sono il mondo, la carne e il demonio; ma anche contro quelli della religione, sintanto che il Signore lo chiamò a ricevere la corona ed il premio delle conseguite vittorie, circa l'anno 180 di Gesù Cristo.

E così egli insegna ancora a noi a combattere coraggiosamente i nemici visibili ed in visibili, i quali ci contrastano il conseguimento della nostra eterna salute; e ad impiegare quei talenti che il Signore ci ha dati, nella difesa delle sante massime e de' dogmi della nostra santa Religione, allorchè li vediamo impugnati da persone o libertine o miscredenti. La vita del cristiano, come sta scritto in Giobbe, è una milizia, ed ogni cristiano nelle occasioni è sol dato di questa nobilissima milizia; nè si può ricevere da Dio grazia maggiore di quella d'impiegare tutto sè medesimo, e le sostanze, e l'onore, e la vita stessa, per la gloria di Gesù Cristo, e per difesa delle verità da lui insegnate, affine di conseguire quell'eterno premio che ai suoi fedeli servi Iddio tiene apparecchiato in cielo.

Carlo Massini, della Congregazione dell'Oratorio di Roma, Raccolta di Vite de' Santi per ciascun giorno dell’anno, Tomo I, Milano, Boniardo-Pogliani di E. Besozzi, 1887

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