Vite dei Santi
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Bouquet spirituale:

1 giugno

Sant' Angela Merici
Sant' Angela Merici

Sant' Angela Merici
Vergine, Fondatrice
(1474-1540)

Il XVI secolo, che offrì a Cristo risorto la serafica Maddalena de’ Pazzi, gli presenta oggi questo nuovo tributo della santità della Chiesa. Angela rispecchiò in se stessa tutto il significato del bel nome che le imposero: possiede in un corpo mortale la purezza degli Spiriti beati, ne imita l’agile volo, la celeste energia, col vigore di tutte le virtù. Vediamo così questa eroina della grazia celeste far cadere ai suoi piedi tutto ciò che poteva arrestare la sua corsa. Innalzata, fin dai primi anni, alla più alta contemplazione, si sente spinta da un ardore cavalleresco fin sui lidi d’Oriente per seguirvi le tracce dello Sposo divino al quale ella si è donata. La si vede, poi, visitare Roma ed emettere i voti davanti alla Confessione di san Pietro; dopo di chè, rientrata nella sua vita di riposo, fonda un ordine religioso che esiste ancora e che sarà sempre di decoro e di aiuto alla santa Chiesa.

La visione di Orsola circondata da una legione di Vergini, ha sedotto il cuore di Angela; ha bisogno anche lei di un esercito di fanciulle valorose. La nobile principessa bretone affronta i barbari; Angela, novella Orsola, dichiarerà guerra al mondo e alle sue seduzioni, così pericolose per le anime ancora giovani e, quale trofeo della sua vittoria, essa potrà mostrare le innumerevoli generazioni di adolescenti che il suo santo istituto ha salvato , da tre secoli in qua, iniziandole alla pratica e all’amore della virtù cristiana.

Vita. Angela nacque a Descnzano sul Garda, tra il 1470 e il 1475. Attraverso vari lutti, Dio la condusse a non cercare più che in Lui la consolazione di cui aveva bisogno e, sotto l’ispirazione divina, entrò nel terz’ordine di San Francesco, condusse una vita pia ed austera, e si dedicò a opere di carità. Con gran devozione, fece un viaggio in Terra Santa ed al ritorno in Italia, vedendo dilagare il disordine nei costumi prodotto dal Rinascimento, si dette a fondare, nel 1535, una congregazione religiosa che avrebbe avuto per scopo l’educazione delle fanciulle, cercando cosi di contribuire alla riforma delle famiglie e della società. Questa congregazione, posta sotto la protezione dell’illustre vergine e martire sant’Orsola, venne approvata dal Cardinal Cornaro, sotto il nome di Unione romana delle Orsoline; Angela si consacrò tutta a quest’opera, fino alla sua morte, avvenuta il 24 gennaio 1540. Fu canonizzata da Pio VII, nel 1807, e la sua festa è stata estesa alla Chiesa universale, nel 1861.

Lode.

Tu hai combattuto nella lotta per il Signore, o Angela, e la tua vita così ripiena di sante opere ti ha meritato un riposo glorioso nell’eterna dimora. Uno zelo insaziabile per il servizio di colui che ti eri scelto per Sposo, un’ardente carità per tutti quelli che Egli ha riscattato col suo sangue divino, formano il carattere di tutta la tua esistenza. Quest’amore del prossimo ti ha reso madre di una famiglia innumerevole; poiché nessuno potrebbe contare le fanciulle che, alla scuola delle tue figlie, hanno bevuto il latte della sana dottrina e della pietà. Tu, o Angela, hai contribuito efficacemente alla conservazione della famiglia cristiana, preparando tante madri, e tante spose, pronte a compiere i loro sublimi doveri. E quante istituzioni, chiamate alla stessa missione, sono nate dalla tua, a consolazione della Chiesa e vantaggio della società! Il Sommo Pontefice ha ordinato che, d’ora in avanti, il tuo nome sia festeggiato dall’intera cattolicità. Nel promulgare questo decreto ha dichiarato che voleva mettere sotto la tua materna protezione tutta la gioventù femminile, esposta oggi a tanti pericoli da parte dei nemici di Gesù Cristo e della sua Chiesa. Il loro disegno è quello di strappare la fede dal cuore delle spose e delle madri, per annientare con maggior sicurezza quel cristianesimo che una forte e dolce influenza ha conservato fino ad ora nella famiglia. O Angela, sventa questi oscuri complotti! Proteggi il tuo sesso; alimenta in esso il sentimento di dignità della donna cristiana, e allora, la società potrà essere salva.

Preghiera.

Noi ci indirizziamo anche a te, o sposa di Cristo, per ottenere il tuo aiuto nel corso di questo anno liturgico, in cui ogni giorno ritroviamo le tue tracce. L’ardore nel seguire i divini misteri che successivamente si svolgono sotto i nostri occhi, ti trascinò al di là dei mari. Volevi vedere Nazaret e Betlemme, percorrere la Galilea e la Giudea, fare una preghiera di ringraziamento nel Cenacolo, piangere sul Calvario, adorare il Sepolcro glorioso. Degnati di benedire il nostro cammino in quei sentieri che i tuoi passi hanno percorso. Noi vogliamo seguirti sul monte degli Olivi, da dove l’Emmanuele è risalito al cielo; dobbiamo penetrare una seconda volta nel Cenacolo che lo Spirito Santo illumina del suo fuoco. Guidaci sui tuoi passi, o Angela, verso quei luoghi benedetti che destarono in te sì grande interesse da strapparti alla patria, lanciandoti attraverso rischi imprevisti in un lontano e pericoloso pellegrinaggio; ed eleva le nostre anime all’altezza dei misteri, che coronano il Tempo pasquale.

Dom Prosper Guéranger, L’anno liturgico, II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959

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