Bouquet spirituale:
16 marzo
Sant’ Abramo nato in Lampsaco nel fiore degli anni lasciò gli agi paterni, abbandono la sua sposa il di appresso le sue nozze per vivere in perpetua castità, e si ritirò in luogo solitario a far penitenza.
Il vescovo di Odessa lo tolse alla solitudine per ordinarlo prete e per mandarlo agli abitanti d'un borgo vicino che erano pagani, onde convertisse alla fede quei miseri che avean per tanto tempo resistito a tutte le voci della grazia. Obbedì il santo monaco e soffrì per tre anni persecuzioni d'ogni sorta da quei barbari, ma infine il suo zelo e i suoi voti furono coronati dalla conversione di quei meschini.
Tornato al deserto riseppe che una sua nipote da lui cresciuta nell'amor del ritiro e della penitenza, sedotta da un libertino, da due anni viveva ingolfata nei vizi; vestitosi da soldato si recò da lei e richiamatala a penitenza ricondusse la smarrita pecorella nell'ovile a cancellar colle lacrime i suoi trascorsi. Mori Abramo nella solitudine l'anno 370.
Riflessione. Non è a meravigliarci se talora cediamo un istante nel combattimento, ma è vergogna il non rialzarci. Lungi ogni scoraggiamento: tutti posson cadere perché debole è l'uomo, ma tutti pure devono implorare il soccorso della grazia, che mai non vien meno a chi la invoca con fede, onde poscia risorgere più animosi a combattere per Cristo.
Le Vite dei Santi per ciascun giorno dell’anno, Milano, Presso Carlo Barbini, editore, 1879