San Valentino
Prete e Martire
(† 268)

L'imperatore Claudio II non erasi indotto a perseguitare i cristiani, che per le istigazioni di cortigiani feroci e rapaci. Commosso dall'eminente riputazione che Valentino godeva presso i pagani istessi, s'invogliò di vederlo. L'aria dolce, il parlare saggio e persuasivo del San Sacerdote già rapiscono il suo cuore: ma cede alla trista influenza della sua corte.

Valentino consegnato al giudice Asterio dona la vista alla figlia di lui e battezza 44 persone di quella casa, che divengono martiri di Cristo. Claudio vorrebbe liberarlo, ma per tema di ribellione lo abbandona a' suoi ministri: dopo crudeli tormenti è decapitato l'anno 268. Le sue reliquie riposano in Roma nella chiesa di santa Prassede. Gl' Inglesi pur protestanti non cessano di venerarne la memoria.

Riflessione. Valentino è fedele allo spirito di sua vocazione fino all'ultimo respiro, a vantaggio de' suoi medesimi persecutori. Ci meritiamo noi colla fedeltà nei doveri del nostro stato di poter dire nel l'ultima nostra ora: Signore, ho compita l'opera che mi avete affidata; adesso datemi voi il premio? I rispetti umani non impediscono a noi, come a Claudio, di fare il bene che Iddio da noi aspetta.

Le Vite dei Santi per ciascun giorno dell’anno, Milano, Presso Carlo Barbini, editore, 1879