Vite dei Santi
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Bouquet spirituale:

16 aprile

San Turibio
San Turibio

San Turibio di Astorga
Vescovo
(† 460)

San Turibio uomo di singolar pietà venuto peregrinando in Palestina fu dal vescovo di Gerusalemme destinato a custode delle cose sacre. Di ritorno in Spagna passò per Roma affine di ossequiare il sommo pontefice Leone I. Accolto con onore dal re degli Svevi che allora comandava in Galizia ne risano miracolosamente la figlia e parecchi altri infermi. Dopo di aver ivi dedicato un tempio a Gesù Salvatore, venne assunto, benché a malincuore, al vescovado di Astorga. Incolpato d'adulterio dall' arcidiacono che aspirava a quella sede, con un prodigio e con la repentina morte del calunniatore il cielo ne comprovò la innocenza.

Pieno di zelo delle verità cattoliche si fece a ripurgare la Spagna dagli errori de' Priscillianisti, e a tal fine rendeva consapevoli i vescovi della serpeggiante eresia e implorava assistenza dalla Sede apostolica. Spedito intanto al sommo pontefice Leone un diacono che gli consegnasse e il monitorio inviato ai vescovi e un libercolo infetto degli errori che si venivano disseminando, n' ebbe in via di lettera gran lode per la fede difesa e per l'antidoto propinato contra l'insorgente eresia. Indi procurò con la propria autorità che si radunassero due concili, uno in Toledo, e l'altro in Galizia , ne' quali fu condannata codesta perniciosissima eresia, e i vescovi che avevano errato sottoscrissero la professione della cattolica fede.

Dopo di aver sostenuto per la verità aspri combatti menti, si riposò insigne per virtù e miracoli nel bacio del Signore. Il corpo di Turibio tra l'affluenza de' popoli circonvicini fu trasferito in Monte Libano nella chiesa di san Martino da lui fabbricata e arricchita di preziose reliquie che seco aveva trasportate da Gerusalemme.

Riflessione. Preghiamo Iddio noi pure, perché ci dia la grazia di sopportare con rassegnazione tutte le ingiurie e persecuzioni de' nostri nemici e raccomandiamoci fervorosamente alla sua divina assistenza. Se non vuoi patire, tu ricusi di essere coronato; se poi brami la corona combatti con fortezza e soffri con pazienza; senza fatica non si giunge al regno celeste. (Tommaso da Kempis.)

Michele Sartorio, Il Piccolo Leggendario de’ Santi per ciascun giorno dell’anno, Milano, dell’editore Paolo Ripamonti Carpano, 1847.

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