San Tito
Discepolo, Vescovo
(Secolo I)

San Tito discepolo di San Paolo nacque da genti idolatre. Pare che lo stesso Apostolo lo abbia convertito alla fede dacchè lo chiama suo fratello, suo figliuolo diletto: certo è che le eminenti sue virtù e il suo zelo per la propagazione delle evangeliche dottrine lo resero così accetto al suo Maestro, che seco lui divise le più ardue fatiche del suo ministero e i suoi splendidi trionfi.

Banditor del Vangelo dapprima o pacificatore in Corinto fu quindi dal Santo Apostolo ordinato Vescovo dell'isola di Creta, ed è a quel tempo che va attribuita l'epistola a lui indiretta, che forma parte del tesoro delle divine scritture e dove stan segnati i doveri di un vescovo, a cui s'attene con fedeltà il santo Discepolo.

Di là passò nella Dalmazia, che riverisce in lui il primo suo Apostolo, quindi si ridusse di nuovo alla sua sede di Candia, dove fini i suoi giorni nella tarda età di 94 anni. La sua testa, unica, ma preziosa reliquia del Santo si venera nella Chiesa di San Marco in Venezia.

Riflessione. La vera carità che si ispira dalla Croce non ha confini, e tutti abbraccia i fratelli, ed a tutti apre i tesori della grazia e della fede. Pregare per tutti, dare qualche buon consiglio è una specie di apostolato che ognuno può esercitare, se non lo facciamo, non abbiamo la carità, non siamo cristiani che di nome.

Le Vite dei Santi per ciascun giorno dell’anno, Milano, Presso Carlo Barbini, editore, 1879