Bouquet spirituale:
14 dicembre
Spiridione era un pastore che diventò vescovo di una piccola zona remota a nord est di Cipro, vicino a Salamina. Lo storico Socrate afferma che era così grande la sua santità come pastore che fu ritenuto degno di essere fatto pastore di uomini: e dopo aver ricevuto il vescovado di una delle città di Cipro, chiamata Tremito, grazie alla sua profonda umiltà continuò a pascolare il suo gregge durante lo svolgimento del suo ufficio.
Spiridione fu molto amato. Si narra la storia che un giorno riuscì a catturare dei ladri che avevano cercato di rubargli le pecore. Egli pregò con loro, li liberò, donando loro un montone, così da non aver trascorso tutta la notte svegli per niente.
Si dice sia stato presente al concilio di Nicea, ma il suo nome non compare tra i firmatari, anche se non è un motivo per escluderne la presenza, giacché il concilio ebbe molte questioni da sistemare e sembra sia durato per diversi mesi. Atanasio lo cita tra i vescovi che avevano mantenuto la posizione ortodossa contro le idee eretiche del concilio di Sardica.
Questo vescovo gentile, di buon umore subì la persecuzione di Galerio: secondo il Martirologio Romano perse l'occhio destro, qualche tendine, poi fu deportato a lavorare nelle miniere.
Alla sua morte, le reliquie furono traslate da Cipro a Costantinopoli, poi a Corfù, Zachitos e Cefalonia; è molto ricordato nella nativa Cipro. Nell'arte bizantina è riconoscibile dal suo caratteristico berretto da pastore. La tradizione ortodossa non fa riferimento al suo martirio sotto Galerio.
Riflessione. Niuno diffida della parola di un sacro oratore, quando egli pel primo mette in pratica quelle cose che egli viene annunziando, poichè cosi egli chiude la bocca ai nemici della virtù e della verità.
Con il permesso di: Sito web Santo del giorno / Le Vite dei Santi per ciascun giorno dell’anno, Milano, Presso Carlo Barbini, editore, 1879