Vite dei Santi
i nostri modelli e protettori

Bouquet spirituale:

5 gennaio

San Simeone Stilita
San Simeone Stilita

San Simeone Stilita
Confessore, Anacoreta
(† 459)

Ecco forse il più strano, il più miracoloso di tutti i santi. È nato in Cilicia. Suo padre era un pastore e lui stesso trascorse i primi anni della sua vita badando alle greggi. Aveva tredici anni quando un giorno in chiesa sentì le parole: "Beati quelli che piangono...". Beati i puri di cuore! Illuminato dalla grazia, acceso dal desiderio di perfezione, si mise a pregare, si addormentò e fece un sogno: "Mi sembrò", racconta, "che stessi scavando le fondamenta di un edificio; quando pensai che la fossa fosse abbastanza profonda, mi fermai: "Scava ancora!", mi disse una voce. Per quattro volte ho ripreso il mio lavoro e mi sono fermato, e per quattro volte ho sentito la stessa parola: "Scavate ancora! Alla fine la voce mi disse: "Basta così! Ora potete costruire quanto volete. Questo sogno significava senza dubbio l'umiltà, base di tutte le virtù e misura della perfezione; ma alludeva anche al tipo di vita che il pio giovane doveva condurre.

Simeone entra in un monastero; lì le sue mortificazioni sembrano così spaventose che gli viene consigliato di entrare in solitudine. Si ritirò in un deserto e trascorse tutta la Quaresima senza mangiare; il giorno di Pasqua, la Santa Comunione gli restituì le forze. Da quel momento decise di trascorrere il periodo quaresimale in questo modo ogni anno. Ben presto le folle si radunarono intorno a lui, attratte dai suoi miracoli; egli si rifugiò su una montagna per sfuggire al traffico degli uomini, ma il numero prodigioso di persone aumentava ogni giorno. Poi si costruì una colonna che, crescendo di anno in anno, raggiunse infine l'altezza di quaranta cubiti, cioè circa venti metri, sulla quale visse per circa trentasei anni. Da qui il soprannome di Stilita, che in greco significa abitante della colonna. Le ore del giorno erano divise tra la preghiera, la predicazione e le opere di carità; la notte era trascorsa quasi interamente a colloquio con il Cielo. Un giorno qualcuno volle contare il numero di inclinazioni profonde che aveva fatto alla presenza di Dio; quando arrivò a milleduecentoquarantaquattro, si fermò, non avendo più la pazienza di continuare. Tutto è meraviglioso nei dettagli di questa vita sorprendente; eppure non c'è nulla in essa che non mostri un uomo guidato dallo Spirito di Dio e sostenuto dalla virtù dell'Alto

Tradotto dal francese: Abbé Léon Jaud, Vie des Saints pour tous les jours de l'année, Tours, Mame, 1950