Vite dei Santi
i nostri modelli e protettori

Bouquet spirituale:

20 giugno

San Silverio
San Silverio

San Silverio
Papa e Martire
(† 538)

La legittimità dei Papi. La successione dei Papi é uno dei principali obiettivi dello Spirito Santo dalla sua venuta nel mondo. La loro legittimità come successori di Pietro é infatti intimamente legata alla legittimità della Chiesa stessa come Sposa del Figlio di Dio; per questo lo Spirito non permette che essa devii al seguito degli intrusi. L’inevitabile gioco delle passioni umane, intervenendo nell’elezione del Vicario di Cristo, può talvolta rendere incerta la trasmissione del potere spirituale; ma quando è assodato che la Chiesa, in possesso della sua libertà conservata o riacquistata, riconosce in un Papa fino allora dubbio il Sommo Pontefice, questo riconoscimento é la prova che, almeno a partire da quel momento, colui che occupa la Sede apostolica è investito da Dio stesso. Questa dottrina lo Spirito Santo la conferma dandole, nel Pontefice che celebriamo oggi, la consacrazione del martirio.

Alla morte del Papa sant’Agapito I, avvenuta a Costantinopoli il 22 aprile del 536, l’ariano Teodato, re dei Goti, che regnava allora in Italia, temendo di veder salire al trono pontificio un eletto a lui sfavorevole, impose Silverio come successore al Papa defunto. Due mesi dopo, la giustizia di Dio colpiva il tiranno e liberava la Chiesa. Nessun dubbio che Roma non fosse stata allora nel suo diritto, respingendo il capo che le era stato imposto con la forza: il Signore non ha affidato ai principi l’elezione del suo vicario sulla terra.

Ma, estraneo alle violenze di cui era stata oggetto la sua persona, Silverio era del resto degno in tutto del sommo pontificato; il clero romano, ridiventato libero , non pensò nemmeno di ritirare da lui un’adesione fino allora discutibile; e fin da quel momento, capo indiscusso della Chiesa, il successore di Agapito apparve come il vero eletto del Signore.

Ma, essendo Bisanzio diventata nuovamente padrona dell’Italia, l’imperatrice Teodora fece sapere al Papa che le sarebbe stato gradito vederlo sostenere il partito monofisita. Silverio mostrò che era veramente degno della tiara, opponendo un nobile rifiuto che fu la causa del suo glorioso martirio.

Vita. Silverio era ancora soltanto suddiacono della Curia quando fu innalzato al sommo pontificato. Regnò dal giugno del 536 al novembre del 537. Avendo rifiutato di appoggiare i monofisiti, fu deposto, sotto la falsa accusa di aver tentato di consegnare Roma ai Goti. Ridotto allo stato di semplice monaco, fu dapprima esiliato a Fatato di Licia, quindi relegato nell’isola di Palmaria, nei pressi di Gaeta. Qui mori, probabilmente il 2 dicembre del 538.

Orazione.

«Pastore eterno, guarda favorevolmente il tuo gregge: e custodiscilo sotto la tua perpetua protezione per il beato Silverio, tuo Martire e Sommo Pontefice che tu hai costituito pastore di tutta la Chiesa. Per Gesù Cristo nostro Signore. Amen» (Orazione del Comune dei Sommi Pontefici).

Dom Prosper Guéranger, L’anno liturgico, Il Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959; Le Vite dei Santi per ciascun giorno dell’anno, Milano, Presso Carlo Barbini, editore, 1879