San Severiano
Vescovo e Martire
(† 453)

Sulla metà del V secolo un empio monaco chiamato Teodosio, che aggiungeva all'ignoranza la superbia del più assoluto comando, andava seminando lo scandalo e propagando l'errore nella Palestina.

Protetto dall'imperatrice Eudosia nessun rispetto più il ratteneva, e cosi oltre spinse la sua audacia da usurpare la sede vescovile di Gerusalemme dopo averne spossessato il patriarca Giovenale, e da perseguitare crudelmente i cristiani facendo scorrere in Gerusalemme il lor sangue innocente. Seguito da buon numero di furiosi soldati porta la desolazione per tutto il paese, ma trova dei cattolici abbastanza generosi per resistergli, fra i quali Severiano vescovo di Scitopoli, che gli si oppose con tutta fermezza: ma invano, ch'ei altro non ne ottenne che la corona del martirio. I soldati dopo d'essersi di lui impadroniti lo trascinarono fuori della città, e crudelmente lo massacrarono l'anno 453.

Riflessione. Il sangue dei martiri scorre per la Palestina, culla della Chiesa cristiana, teatro dei misteri e dei dolori dell'Uomo-Dio; ora la luce della religione è spenta dove ebbe la prima vita: e chi potrà scrutare i terribili giudizi di Dio? La fede è un dono affatto gratuito; apprezziamolo, rendiamolo fecondo di buone opere e ci sarà conservato.

Le Vite dei Santi per ciascun giorno dell’anno, Milano, Presso Carlo Barbini, editore, 1879