Bouquet spirituale:
29 novembre
San Saturnino era figlio di un principe e di origine greca. Si ritiene che sia stato dapprima attratto dalla fama di San Giovanni Battista, per poi diventare uno dei settantadue discepoli del Salvatore e avere la fortuna di assistere alla maggior parte degli eventi della sua vita, nonché alla sua Risurrezione e Ascensione.
Dopo la Pentecoste, accompagnò spesso San Pietro nei suoi viaggi apostolici e fu poi inviato da lui nelle Gallie come vescovo. Lungo il cammino, predicò il Vangelo, fondò comunità cristiane e distrusse l'impero del diavolo. Ad Arles e a Nîmes ottenne un grande successo. A Carcassonne fu imprigionato per Gesù Cristo, ma fu liberato da un angelo. A Tolosa, una donna lebbrosa fu guarita quando uscì dalla vasca battesimale, e a questo prodigio seguì la conversione di gran parte della città. I malati venivano portati al Santo da tutto il mondo ed egli li guariva con il segno della Croce.
Saturnino predicò ancora ad Auch, poi a Pamplona, in Spagna; ma tornò a Tolosa, centro del suo apostolato, che avrebbe bagnato con il suo sangue. Lì gli dei non davano più oracoli. I sacerdoti pagani presero consiglio: "Se lasciamo che quest'uomo predichi il suo Cristo", dissero, "il nostro culto è finito". Saturnino si realizzò. La folla, sobillata dai sacerdoti, lo afferrò; gli gridarono: "Sacrifica ai nostri dei, o guai a te!". In risposta, Saturnino predica Gesù Cristo. Dio stesso conferma la sua dottrina con un miracolo folgorante, perché nello stesso momento gli idoli del tempio cadono dai loro piedistalli e si frantumano. A questa vista, la rabbia dei pagani non poté più essere contenuta.
Un toro selvaggio fu portato in Campidoglio per essere sacrificato; una spessa corda fu avvolta intorno al suo corpo, alla cui estremità il santo vescovo fu legato per i piedi; poi l'animale fu liberato e colpito con pungoli; si precipitò via, trascinando la sua vittima, il cui cranio fu fracassato sui gradini del tempio. Il toro, continuando la sua corsa frenetica per le strade, fa a pezzi il corpo del martire, finché alla fine la corda si spezza e la vittima giace senza vita sul sentiero. Su questo luogo sorge oggi la chiesa che, in memoria, porta il nome di Notre-Dame-du-Taur. La tomba dell'Apostolo di Tolosa divenne famosa grazie alla devozione popolare e ai numerosi prodigi.
Tradotto dal francese: Abbé Léon Jaud, Vie des Saints pour tous les jours de l'année, Tours, Mame, 1950
Riflessione. Chi adora profondamente Iddio, ed è pronto a dare per lui il sangue e la vita, non si sgomenta dinanzi all'apparecchio funesto delle torture, e degli spasimi più feroci.
Le Vite dei Santi per ciascun giorno dell’anno, Milano, Presso Carlo Barbini, editore, 1879