Bouquet spirituale:
28 febbraio
Nato San Romano in Borgogna ed educato cristianamente lasciò il secolo all’età di trentacinque anni, e si ritirò a vivere solo in una vallata del monte Giura, dove un frondoso abete lo difendeva dal sole e dalla pioggia, una sorgente d'acqua ed alcuni arbusti selvaggi gli fornivano di che sostentarsi.
Quivi viveva in preghiere, e nella lettura dei libri de’ SS. Padri e delle conferenze di Cassiano. Il di lui fratello Lupicino presto lo raggiunse, e la fama di loro virtù e dei prodigi che operavano chiamò ad essi gran numero di discepoli, sicché furono costretti a fondare monasteri per l’uno e l'altro sesso. Essi li dirigevano assieme in cosi santa unione, che in fra loro non distinguevasi neppure la dolcezza del carattere di Romano dalla severità di quello di Lupicino.
Mori quegli nel 460. Uno de’ suoi più celebri miracoli fu la subita guarigione di alcuni lebbrosi in un pellegrinaggio ch’ei fece alla tomba di San Maurizio.
Riflessione. E chi non vorrà abbracciare con ardore ogni occasione di mostrare il suo amore per Dio, e rendergli gloria dietro le tante promesse ch’ei fa a chi lo serve di un'eterna ricompensa che lo aspetta? Chi per la sua gloria non soffrirà i dolori e le disgrazie che sono il germe prezioso dell’ immortalità più felice, nella quale non vi ha più dolore?
Le Vite dei Santi per ciascun giorno dell’anno, Milano, Presso Carlo Barbini, editore, 1879