Bouquet spirituale:
26 novembre
Questo dottore della Chiesa cristiana fu collocato sul seggio d'Alessandria dopo la morte di Teonide nel 300. Governò quella chiesa con eminenti qualità, e mostrò coraggio e prudenza durante la persecuzione di Diocleziano. E il martirio che colpi molti sacerdoti e vescovi non rallentò punto lo zelo di lui, quindi pregava per sè e per le anime confidate alle sue cure.
Esortava i fedeli a morire intrepidi, ma prima però a soffocare tutte le loro meno nobili passioni. Colle sue parole e colle sue esortazioni consolava e fortificava tutti i confessori della fede passando, a tal uopo, per ogni villa, per ogni valle e monte, di città in città e dall'una all'altra provincia della vasta sua diocesi e penetrando perfino nelle prigioni.
Compose molte opere che andarono perdute, e appena si conserva qualche frammento dell'opera di lui intitolata il libro della Divinità.
Imprigionato per ordine di Diocleziano riebbe ancora la sua libertà, ma poi sotto Massimino fu di nuovo arrestato e subi doloroso martirio nel 311 di Cristo.
Riflessione. Grandi obblighi corrono a tutti coloro che sono incaricati del governo delle anime.
Le Vite dei Santi per ciascun giorno dell’anno, Milano, Presso Carlo Barbini, editore, 1879