Bouquet spirituale:
6 giugno
La Chiesa loda san Norberto di essere stato « un eloquente predicatore della parola divina e di aver fondato una nuova famiglia religiosa » (colletta della Messa). Questi sono infatti i due caratteri principali del grande servo di Dio il quale continuò nel XII secolo l’opera che ammiravamo ieri in san Bonifacio.
San Norberto e san Bonifacio. Quest’ultimo, per assicurare i frutti del suo apostolato fondava monasteri benedettini nei paesi che evangelizzava. Norberto da parte sua, per estendere e continuare il proprio, fondò una famiglia di Canonici Regolari, e presto vi aggiunse una famiglia di religiose, che avrebbe avuto nell’interno del chiostro tutti gli esercizi della vita contemplativa.
Entrambi iniziarono il loro ministero con il ritiro, la preghiera e la penitenza. Ma mentre il futuro apostolo della Germania era entrato in monastero sin dall’età di sette anni, san Norberto solo a 33 anni, dopo una vita dedita alle vanità del mondo, colpito da una grazia potente, si diede a Dio e riscattò con fervore e zelo gli anni della sua vita mondana.
I premonstraiensi. San Norberto volle che i suoi figli unissero nella loro vita le opere della vita attiva a quelle della vita contemplativa. Agli obblighi dell’ufficio divino solenne, alle austerità di una penitenza ininterrotta, essi dovevano aggiungere il servizio delle anime mediante la predicazione e l’amministrazione dei sacramenti.
Occorreva nella Chiesa di Dio questo complemento all’opera dei monaci, che avevano riformato un tempo l’episcopato, ma non potevano, nella misura che sarebbe stato necessario, lasciare i loro chiostri e prendere su di sé il carico delle anime che tanti pastori indegni tradivano in quell’epoca con la simonia e l’immoralità. Pertanto solo la vita religiosa poteva risollevare la dignità del sacerdozio. San Norberto fu scelto da Dio per realizzare in parte questa riforma e Dio benedì talmente la sua azione che egli poté fondare case in quasi tutti i paesi dell’Europa e perfino in Oriente.
Leone XIII ha diviso i Premonstratensi in cinque province che contano in complesso circa mille religiosi e il cui centro è l’abbazia austriaca di Stravov. Le religiose Norbertine occupano una decina di monasteri.
Vita. Norberto nacque nel 1082 a Xanten, nella Renania, Divenuto canonico di quella città e quindi cappellano dell’imperatore Enrico V, visse dapprima nel lusso e nei piaceri. Dopo la conversione lasciò la corte, rinunciò al suo beneficio di canonico, distribuì ai poveri i suoi beni e si consacrò alla predicazione. Ebbe la gioia di convertire molti eretici e peccatori. Nel 1120 si stabili a Premonstrato, nella diocesi di Laon. È in questa solitudine che alcuni compagni vennero a raggiungerlo e che fu fondato l’ordine che prese il nome dallo stesso luogo, fu approvato da Onorio II e si propagò in modo meraviglioso. Nel 1126 san Norberto veniva promosso, suo malgrado, a vescovo di Magdeburgo : in questa città difese la disciplina ecclesiastica, riformò il clero, visse nella più stretta povertà e diede l’esempio delle più elette virtù. Dopo aver assistito ai concili di Liegi e di Reims nel 1131, dove si trovava Innocenzo II, accompagnò il Papa a Roma, represse lo scisma di Pietro da Leon e morì a Magdeburgo nel 1134.
Lode. Tu hai saputo riscattare il tempo (Ef. 5, 16), come era necessario, o Norberto, dai giorni perversi in cui tu stesso avevi per tanto tempo frustrato Dio nei disegni del suo amore. Gli anni negati da te nel servizio del Maestro si sono moltiplicati per lui all’infinito, aumentati di tutti quelli che gli hanno consacrato i tuoi figli. In venti anni, le tue opere personali hanno anch’esse riempito il mondo. Lo Scisma abbattuto, l’eresia sconfitta per la gloria del sacramento della SS. Eucaristia, i diritti della Chiesa rivendicati sui potenti del mondo, il sacerdozio restituito alla sua primitiva purezza, la vita cristiana consolidata sui suoi veri fondamenti che sono la preghiera e la penitenza: tutto questo si deve alla generosità con cui tu hai risposto alla chiamata dello Spirito Santo. Fa’ che noi pure comprendiamo che non è mai troppo tardi per cominciare a servire Iddio. si fosse pure al pari di te sulla sera della vita, il tempo che resta è sufficiente a fare di noi dei santi, se consacriamo pienamente tale resto al cielo.
Preghiera.
La fede, la devozione al sacramento dell’altare e all’Immacolata, Madre di Dio, erano le tue principali virtù: effondile anche sul nostro secolo il quale non sa fare altro ormai che dubitare andando verso l’abisso. Non dimenticare nel cielo, o santo apostolo, i paesi che hai evangelizzati: Magdeburgo che ha perduto la fede, Praga che custodisce le tue reliquie, la Francia che si appella alla tua più pura gloria. Per la salvezza del nostro tempo, ottieni da Dio che il tuo Ordine ritrovi il suo antico splendore; e benedici quelli dei tuoi figli che cercano di far rivivere presso di noi i tuoi benefici.
Dom Prosper Guéranger, L’anno liturgico, Il Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959; Le Vite dei Santi per ciascun giorno dell’anno, Milano, Presso Carlo Barbini, editore, 1879