Vite dei Santi
i nostri modelli e protettori

Bouquet spirituale:

28 aprile

San Luigi Maria Grignion de Montfort, O.D.M. pinxit
San Luigi Maria Grignion de Montfort
O.D.M. pinxit

San Luigi Maria Grignion
de Montfort
Fondatore, Dottore
(1673-1716)

La Chiesa oggi c'invita ad onorare ed a ricevere gl' insegnamenti di un grande amante della Sapienza divina e della Croce del Redentore, dell'insigne Apostolo della vera devozione alla santa Vergine, chiamato pure giustamente il «Dottore della Mediazione» universale della Madonna.

Luigi Maria nacque a Montfort nel 1673. Andò a Rennes nel 1685, per compiere gli studi nel collegio dei Gesuiti; ed a Parigi, nel 1693, nel Seminario di San Sulpizio, per prepararsi al sacerdozio. Vi fu ordinato il 5 giugno 1700 e iniziò il suo ministero a Nantes, poi divenne cappellano nell' ospedale di Poitiers.

Qui nel 1703 fondò la Congregazione delle Figlie della Sapienza per l'istruzione della gioventù. Due anni dopo cominciò la sua peregrinazione missionaria, viaggiando sempre a piedi, con una povertà e, qualche volta, con privazioni spinte all'ultimo limite. Percorse così le province dell'Ovest della Francia, riportandone un successo considerevole. Fu allora che compose le prime regole della Compagnia di Maria per i missionari che lo aiutavano nel suo apostolato e che avrebbero continuato quell'opera dopo la sua morte, sotto il nome di Padri Montfortiani. È pure tra i suoi collaboratori che si reclutarono i primi Fratelli di San Gabriele, consacrati all' insegnamento primario.

Luigi Maria morì il 28 aprile 1716, durante una missione ch' egli predicava a Saint-Laurent-sur-Sèvres. Leone XIII lo beatificò e Pio XII lo ha annoverato nel numero dei Santi.

Il Trattato della vera Devozione. Durante gli studi a San Sulpizio, san Luigi Maria Grignion de Montfort aveva assimilato tutto ciò che quella biblioteca conteneva di opere sulla Santissima Vergine Maria. Dimodoché la sua pietà ne era stata profondamente nutrita, e, in dal principio della sua carriera apostolica, la predicazione e gli scritti dimostrano una ricchezza dottrinale, tutta attinta alla Tradizione dei Padri e dei Dottori della Chiesa. Di qui la sicurezza della sua dottrina, riconosciuta da Pio X in occasione dell'enciclica «Ad diem illum», nella quale il Papa la faceva sua. Questa dottrina vissuta da un'anima di fuoco, predicata in numerose missioni di campagna, è contenuta nel piccolo e meraviglioso «Trattato della vera Devozione alla Santissima Vergine» scritto alla Rochelle durante l'estate del 1712, in gran fretta e senza studio letterario, ma traboccante della più filiale pietà; donde la sua immensa popolarità, che va sempre accrescendosi.

La dottrina. La base della sua dottrina è la schiavitù mariana per meglio essere di Gesù: conseguenza logica della parte che da Dio è stata assegnata a Maria nell' effusione e distribuzione della grazia: «Maria, egli dice, è la Madre, la Maestra e la distributrice di tutti i doni di Dio, il trono della Sapienza; non è che per mezzo di Maria che si può ottenere la Sapienza eterna ed incarnata. Essendo però il nostro cuore troppo impuro, per renderlo degno di Lei, bisogna, per così dire fare entrare Maria nella nostra casa, consacrandoci ad essa senza alcuna riserva, come suoi servitori e schiavi ». Siccome Ella è «l'amante sacra» della Sapienza, l'attirerà infallibilmente in noi. Tale è il mezzo «più sicuro, più facile, più rapido, più santo» per unirsi a Gesù; se noi ci abbandoniamo a Maria, «forma di Gesù», ella formerà in noi il suo divino Figliolo.

Bisogna dunque dipendere da lei e, per mezzo suo, da Gesù «come bambini, come anime libere: libere da tutto... eppure schiave, o Dio, ma solamente del vostro amore e della vostra volontà». E questo:
vivendo per mezzo suo: nella sua volontà, conducendoci in qualunque cosa conformemente al suo Spinto che è lo Spirito di Gesù; ma per far ciò bisogna rinunziare al proprio spirito e abbandonarsi a quello di Maria;
vivendo con Lei: nelle sue opere, ritenendole come modello dotato di ogni virtù e perfezione; facendo qualsiasi azione come la farebbe Lei, se fosse al nostro posto; esaminando ed imitando la sua fede viva, la sua umiltà profonda, la sua purezza divina; insomma tutte le sue virtù;
vivendo per Maria: come uno schiavo, non per servirla considerandola quale nostro ultimo fine - ciò che è solo Gesù Cristo - ma come fine prossimo e mezzo facile per andare a Lui. Appoggiati alla sua protezione, bisogna difendere i suoi privilegi, sostenere la sua gloria, attirare tutto il mondo alla sua devozione e non pretendere da Lei, per ricompensa di questi piccoli servigi, che l'onore di appartenere ad una Principessa così amabile, e la felicità di essere uniti a Gesù per suo mezzo, con un vincolo indissolubile per il tempo e l'eternità;
— finalmente, se ci sarà possibile, a forza di fedeltà, vivere in Maria: dimorando nel suo intimo con compiacenza, ivi riposandosi in pace, appoggiandoci con abbandono, nascondendoci con fiducia e perdendoci in Lei senza riserva, affinché in questo seno verginale l'anima nostra venga nutrita del latte della grazia e liberata da ogni turbamento, vi resti sicura contro tutti i suoi nemici: il demonio, il mondo e il peccato, che mai entrarono in Maria, e che, finalmente, essa sia formata in Gesù Cristo e che Gesù Cristo sia formato in Lei (Amore della Sapienza eterna, Pont-Chàteau 1932, p. 344).

Splendore della dottrina. Ma più che una dottrina, questo libro contiene una grazia «a condizione di leggerlo lentamente, con riflessione; poi di mettere in pratica ciò che insegna. Allora se ne proverà molta gioia e se ne ritrarrà grande profitto». Ecco perché nel «Segreto di Maria», riassunto fatto dallo stesso Santo, dietro domanda di una religiosa, egli non vuole che si legga prima d' aver pregato lo Spirito Santo e la Madonna, « per domandare a Dio la grazia di capire e di gustare questo mistero divino ». E infatti numerosi lettori, per non averlo fatto, sono rimasti confusi dalle esigenze dell'autore, o disgustati dall'aspetto volgare di alcune descrizioni popolari; mentre quelli che avevano pregato, e che perseverarono, hanno avuto la rivelazione di una vita veramente nuova, che li ha trasformati.

La devozione mariana di san Luigi Grignion de Montfort si è radiosamente propagata anche per mezzo del Rosario, di cui si fece instancabile apostolo nelle missioni della Bretagna e della Vandea, dimostrando, a buon diritto, in questo pio provvidenziale esercizio, la migliore realizzazione pratica della santa schiavitù, ed il metodo più potente per attirare in noi il regno di Dio. Ed il risultato è stato così efficace, che essa si è radicata nelle fortunate province evangelizzate, specialmente sotto la forma di recita della corona in famiglia, ciò che ha contribuito a renderle profondamente cristiane.

Preghiera

O Dio che hai fatto del Beato Luigi Maria tuo Confessore, un predicatore meraviglioso del mistero della santa Croce e del santissimo Rosario, e che, per mezzo suo, hai arricchito la tua Chiesa d'una nuova famiglia, accordaci per i suoi meriti e la sua intercessione, di pervenire, per la vita, la morte e la Risurrezione del tuo Figliolo, all' eterna beatitudine. Per il medesimo Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

Dom Prosper Guéranger, L’anno liturgico, Il Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959