Bouquet spirituale:
27 febbraio
Nato in Cartagine da nobile famiglia, fin dalla fanciullezza si dedicò alla pietà e alle lettere. In un monastero di Siviglia vesti l’abito dei Benedettini, e così sali in fama la sua dottrina e santità, che morto l’arcivescovo di quella città ne fu eletto successore.
Ei confermò nella fede i cattolici maltrattati da Leovigildo re goto ariano; molti ne indusse ad abbracciare la fede e fra questi il principe Ermenegildo che ben si dimostrò degno discepolo di tanto maestro colla costanza nella fede ché non poté, essere vinta né dalle insidie né dalla dura prigionia, né dalla morte istessa inflittagli dalla crudeltà di suo padre.
Esiliato dai re ariani confutò vittoriosa mente gli errori della loro setta in due libri, e dopo aver procurato la riunione del terzo concilio Toledano, in cui l’eresia d’Ario veniva condannata ed abiurata in tutta la Spagna, moriva ottuagenario nell’anno 596.
Riflessione. Gli umani riguardi mai non devono vincere l’animo d'un vero cristiano, che deve essere fermissimo, sia contro i veri pericoli che contro i meno gravi, e solo aversi innanzi sempre la tremenda maestà di Dio.
Le Vite dei Santi per ciascun giorno dell’anno, Milano, Presso Carlo Barbini, editore, 1879