Vite dei Santi
i nostri modelli e protettori

Bouquet spirituale:

16 giugno

San Giovanni Francesco Regis
San Giovanni Francesco Regis

San Giovanni Francesco Regis
Sacerdote gesuita
(1597-1640)

Nacque san Giovanni Francesco in Francia da nobili genitori. Avvalorato dalla divina grazia, approfittò di buon'ora delle sante massime che gli veniva imprimendo in cuore la buona sua madre. Fuggì la compagnia de'cattivi, non curando le dicerie e i motteggi degli sfaccendati. Riavutosi miracolosamente da grave infermità, entrò di 19 anni nella compagnia di Gesù.

Fin dai primi saggi ch'egli dette di sé nell'ordine riusci modello di santità, di osservanza e fervore che mai non rallentò. Compito il noviziato, si applicò all'istruzione, e dopo aver ricevuto per obbedienza il sacerdozio, si consacrò al bene del prossimo e segnatamente nelle missioni in cui esercitò tutto lo zelo ond'è capace un cuore ardente di carità.

Entratogli un segreto presentimento della morte vicina, benché avesse regolata la vita in modo da potersi dire continova preparazione all'ultimo fine, raddoppiò di fervore nel bene. Quindi pieno di giubilo volò al cielo il 31 dicembre del 1640, in età di 44 anni.

Riflessione. Fu veramente straordinaria la carità ond'era acceso il cuore del Regis verso Dio e verso il prossimo. Appalesava egli l'amor verso Dio con la fuga anco de' più leggeri difetti riguardo a sé e altresì con zelo indefesso per impedirli negli altri. Esternava pure la carità coll'esercizio delle opere spirituali e corporali di misericordia. Noi tutti protestiamo di amar Dio e il prossimo, ma in atto come mostriamo poi codesto amore? Se un fratello o una sorella mancano di vestito o del quotidiano alimento e qualcuno di voi dicesse loro: ite in pace, riscaldatevi e saziatevi, senza compartir loro quanto necessita al sostentari, che gioverebbe? Così san Giovanni. Testifichiamo adunque il nostro amore verso il prossimo con le opere di misericordia spirituale e corporale. Osserviamo a tal fine i divini precetti, aborriamo dalla colpa che ridonda a offesa di lui, non solo per riguardo a noi stessi, ma rimuoviamola e impediamola anco negli altri.

Michele Sartorio, Il piccolo leggendario ovvero vite de' Santi, Milano, Paolo Ripamonti Carpano, editore, 1847