Vite dei Santi
i nostri modelli e protettori

Bouquet spirituale:

15 maggio

San Giovanni Battista de la Salle
San Giovanni Battista de la Salle

San Giovanni Battista
de la Salle
Sacerdote, Fondatore
(1515-1595)

Giovanni Battista de la Salle nacque a Reims, il 30 aprile 1651. Fin da quando era studente di lettere e filosofia, le sue virtù ed il suo spirito di preghiera gli valsero la stima e l’ammirazione dei compagni. Canonico di Reims, andò a Parigi per studiare teologia e fu ordinato sacerdote il 9 aprile 1678. Vedendo che i bambini poveri erano molto abbandonati, il suo zelo gli ispirò di fondare una nuova famiglia religiosa i cui membri si sarebbero votati all’insegnamento. Li volle chiamare Fratelli delle Scuole cristiane. Quest’opera gli valse numerose persecuzioni. Dimessosi dalla carica di superiore, si dedicò completamente alla preghiera ed alla mortificazione, e morì a Rouen il 7 aprile 1719. Fu beatificato e poi canonizzato da Leone XIII.

L’istruttore degli umili. In compagnia di Leone Magno, di Atanasio, di Gregorio Nazianzeno, l’istruttore degli umili Giovanni Battista de la Salle prende posto nel corteo del vincitore della morte. Egli non ha timore. Poiché il trionfatore della Pasqua è sempre quel Gesù che, durante la sua vita mortale, diceva: «Lasciate che i fanciulli vengano a me» (Me. 10, 14); questo regno dei cieli, che ora egli, entrato nella sua gloria, manifesta largamente alla terra, non cessa con la sua divina parola di riservarlo « a quelli che sono ridivenuti simili a loro » (Mt. 18, 3). D’altra parte, il Leone di Giuda a chi riserva la collera più temibile, se non agli uomini scandalosi che cospirano ad allontanare da lui quei piccoli che formano la sua corte (ibid. 6)? Perciò non è solamente ai grandi Dottori della scienza di salvezza che si rivolge la promessa dei libri sacri, ma anche ai più umili educatori cristiani: «quelli che istruiscono molti alla giustizia, saranno come stelle nell’eternità senza fine» (Dan. 12, 3). Ed il Sommo Pontefice, iscrivendo tra i beati il Santo di oggi, assicura che l’oracolo ispirato «riguarda soprattutto coloro che, come lui, hanno abbandonato tutto per consacrare la loro esistenza ad inculcare, fin dall’infanzia, ai battezzati la dottrina evangelica ed i precetti che conducono alla vita».

Come vero discepolo dell’Uomo-Dio, Giovanni Battista comprese così totalmente il pensiero del Signore, che nessuna rinuncia gli fu grave per corrispondervi; nessuna sofferenza, umiliazione o persecuzione turbò il perseverante adempimento della sua missione di dedizione e d’amore. Misconosciuto durante la sua vita, disapprovato fino sul letto di morte, è forse oggi meno grande in cielo?

Preghiera

«O Dio, che suscitasti il santo confessore Giovanni Battista per istruire cristianamente i poveri e per confermare la gioventù nella via della verità, e che per suo mezzo raccogliesti nella Chiesa una nuova famiglia; fa che noi, accesi dal desiderio della tua gloria, e della salvezza delle anime, meritiamo, per sua intercessione e per i suoi esempi, di partecipare in cielo della sua corona». Padre delle Scuole Cristiane, tale, è oggi, la preghiera della Chiesa in tuo onore: così fiduciosa come se le prove della tua vita mortale avessero dovuto risparmiarne altre ai tuoi figli; così serena, come se l’avvenire della tua opera fosse ormai assicurato. Ed invece, non si direbbe che la glorificazione suprema abbia dato contro di te, all’inferno, il segnale del trionfo? Ma, forte in una esperienza di venti secoli, la Chiesa non si spaventa delle persecuzioni: ella sa che, se l’albero è stato piantato da Dio, l’uragano non può che consolidare le sue radici; che la casa, costruita sulla roccia , affronta impunemente i venti ed i flutti scatenati (Mt. 7, 25). Al pari della Chiesa, noi, fiduciosi nei tuoi meriti e nella tua intercessione presso Dio, conserviamo la nostra speranza. Anche se la rovina sembri consumata, il Capo dei perseguitati ci dice in questi giorni che la stessa tomba, pur sigillata col sigillo del pubblico potere, non garantisce alla morte le sue conquiste.

Dom Prosper Guéranger, L’anno liturgico, Il Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959