Bouquet spirituale:
19 settembre
La testimonianza. Il martire è un testimone del Cristo. Versando il proprio sangue, l’uomo attesta che Dio è il Maestro della vita, afferma la sua fiducia che Dio gli restituirà la vita generosamente sacrificata per suo amore. Verrà il giorno in cui i corpi dei martiri usciranno dalle loro tombe e il sangue che hanno versato circolerà di nuovo nelle membra che hanno sofferto, e agli occhi di tutti esse appariranno gloriose.
Il sangue di san Gennaro. Anche san Gennaro versò il sangue per Cristo, ma il suo sangue continua a rendere testimonianza, a proclamare quanto sarà facile a Dio restituirgli la vita fra gli eletti nell’ultimo giorno.
Tre volte all’anno, a Napoli si espone il capo del santo Vescovo. Davanti al reliquiario si porta il sangue: una sostanza dura, scura, contenuta in due ampolle di vetro e qualche volta tale sostanza diminuisce o aumenta di volume, senza che la temperatura del momento possa essere causa di tale fatto. Spesso però il sangue si liquefa e pare sia in ebollizione. Gli storici affermano che la reliquia è di autenticità molto dubbia, ma tuttavia il fenomeno non ha mai potuto avere una spiegazione naturale.
La parola miracolo non è perciò fuori luogo per spiegare la cosa. «Dio, diceva il Card. Schuster, vuole mostrare al suo popolo di Napoli che il sangue del loro grande Patrono è sempre rubicondo e vivo al cospetto del Signore, perché nell’eternità e in Dio non esiste passato, ma tutto è presente e vita a lui dinanzi. Il martirio del glorioso Vescovo protegge continuamente la bella e cara città di Partenope, così ricca in genio dei suoi figli, come i fiori magnifici di santità» (Liber Sacramentorum, VIII, 262).
Vita. San Gennaro fu probabilmente vescovo di Benevento ed è ora patrono principale della città di Napoli, che possiede la reliquia del suo capo e quella del suo sangue. Il prete Uranio ci racconta che san Paolino da Nola, fu confortato morente dalla visione di san Martino di Tours e di san Gennaro «vescovo e martire, gloria della Chiesa di Napoli». Si tratta di san Gennaro I, morto martire verso l’anno 305 o di san Gennaro II, che sedette nel Concilio di Sardi nel 342-343 ? La storia non ci dà notizie sulla morte e la leggenda invece ci informa che morì martire, con sei compagni a Pozzuoli.
Preghiera.
Santi martiri, e tu soprattutto, o Gennaro, che fosti loro capo per il coraggio e per la dignità del pontificato, la vostra gloria attuale accresce in noi il desiderio del cielo, le lotte da voi sostenute ci animano al combattimento della vita, i vostri miracoli permanenti ci confermano nella fede. Lode e riconoscenza vi dobbiamo in questo giorno di trionfo e noi ne diamo il tributo con la gioia nel cuore.
Degnatevi estendere fino a noi la protezione di cui vanno fiere le fortunate città, che vivono sotto il vostro potente patrocinio. Difendete le città credenti dagli assalti scatenati dall’inferno e, contro le debolezze sociali, offrite a Cristo Re la fedeltà crescente di coloro, che da vicino o da lontano vi onorano.
Dom Prosper Guéranger, L’anno liturgico, II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959