Vite dei Santi
i nostri modelli e protettori

Bouquet spirituale:

3 dicembre

San Francesco Saverio
San Francesco Saverio

San Francesco Saverio
Sacerdote della Compagnia di Gesù,
Apostolo delle Indie,
Patrono di tutte le Missioni
(1506-1552)

Francesco Saverio è nato in Navarra. Dopo brillanti studi al Collège Sainte-Barbe di Parigi, insegnò filosofia con un successo che, pur suscitando applausi, sviluppò l'orgoglio nel suo cuore. Ignazio di Loyola, convertito, era venuto a Parigi per perfezionare i suoi studi e, cercando di reclutare compagni d'élite per gettare le basi della Compagnia di Gesù, era mosso da amicizia e ammirazione per questo giovane, nel quale non aveva difficoltà a riconoscere un'anima capace di grandi cose: A che serve che un uomo conquisti il mondo, se poi perde la sua anima? diceva spesso a Saverio, dopo averne conquistato la fiducia. All'inizio questo linguaggio non toccò il cuore del giovane ambizioso; ma un giorno la grazia fece finalmente la sua parte e Saverio fu colpito come Ignazio. Il 15 agosto 1534, sette giovani, tra cui Ignazio e Saverio, presero i voti in una cappella sotterranea della chiesa di Montmartre. Viene fondata la Compagnia di Gesù.

Qualche anno dopo, Saverio, ormai sacerdote, santificato dal digiuno e dalla preghiera, era pronto per la sua missione provvidenziale. Spesso era stato avvertito da sogni misteriosi che sarebbe stato l'apostolo di innumerevoli idolatri. Quanto fu felice quando Ignazio lo nominò per la missione in India! Quando arrivò a Goa, la capitale dell'India, accolse con lacrime di gioia la terra promessa che aveva a lungo desiderato. Saverio iniziò con la conversione di Goa, dove i portoghesi avevano disonorato il cristianesimo con ogni vizio. Finita una missione, un'altra lo chiamava; l'ambizione per la salvezza delle anime era insaziabile nel suo cuore.

Incontrò incredibili difficoltà, l'ignoranza delle lingue, l'assenza di libri nelle lingue native, le persecuzioni, la diffidenza e la rivalità dei ministri pagani. Saverio, con la sua energia e l'aiuto di Dio, trionfò su tutto; Dio gli diede il dono delle lingue, il potere di operare miracoli senza numero, tra cui diverse resurrezioni di morti. In undici anni evangelizzò cinquantadue regni e battezzò una moltitudine incalcolabile di infedeli. Il suo più grande e difficile trionfo fu la conquista del Giappone. Aspirava a convertire la Cina, per tornare in Europa attraverso i Paesi del Nord, quando Dio chiamò a riposare questo incomparabile conquistatore di anime, che è stato giustamente chiamato l'apostolo delle Indie e del Giappone.

Tradotto dal francese: Abbé Léon Jaud, Vie des Saints pour tous les jours de l'année, Tours, Mame, 1950

Riflessione. La parola dei missionarii della fede non farà mai buon effetto se non è accompagnata da una grande purità di azioni.

Le Vite dei Santi per ciascun giorno dell’anno, Milano, Presso Carlo Barbini, editore, 1879


Preghiera a San Francesco Saverio

Signore, che per mezzo del tuo servo Francesco Saverio, hai voluto aggregare alla tua Chiesa nuovi popoli, concedi a noi di imitare nell'esempio delle virtù colui di cui ammiriamo i meriti.


Acclamazione a San Francesco Saverio

San Francesco Saverio si può considerare il primo e il più grande missionario dell'età moderna, per cui fu proclamato patrono, con santa Teresa di Gesù Bambino, delle Missioni cattoliche. Padre Annibale lo scelse per l'infaticabile zelo con cui questo Santo si adoperò a diffondere la fede cristiana tra i popoli che ancora non lo conoscevano.

O Eccelso e glorioso San Francesco Saverio, ci consoliamo perché foste tanto corrispondente ad ogni grazia, ad ogni favore, ad ogni ispirazione; e ci consoliamo con voi perché foste mirabilmente vocato dal glorioso Sant’Ignazio di Loyola al suo santo Ordine, al quale corrispondeste con grande generosità e con tanto fervore che in breve saliste a somma perfezione, e destinato dal vostro Santo Fondatore ad evangelizzare le Indie, chi può dire con quanto zelo, con quanto sacrificio, e in mezzo a quante fatiche e a quanti stenti e persecuzioni compiste l’alta vostra missione? Chi può dire quanto foste infaticabile di giorno e di notte, quante centinaia di migliaia di indiani battezzaste e conduceste al Signore? Onde con ragione vi restò il nome di Apostolo delle Indie!

O glorioso Santo, ci consoliamo con voi perché così amando il vostro prossimo mostraste quale fiamma di Divino Amore ardeva nel vostro cuore, e talmente questa fiamma vi divorava che quasi non potevate sostenerne l’incendio e tali erano alle volte le affluenze di gaudio celeste con cui vi penetrava il Signore Gesù, che Voi, sempre amante nel patire, e languendo per dolci delìqui di celesti delizie, esclamavate: Non più, Signore, non più, perché non posso sostenerle! Ammiriamo il vostro grande spirito di penitenza onde eravate sempre vestito di cilicio di giorno e di notte fino a penetrarvi nelle carni, e andavate scalzo, anelante, affranto dalle fatiche, ma sempre in attività.

Ci consoliamo con voi per il grande dono di miracoli che l’Altissimo vi concesse, per cui risuscitaste più morti, e foste chiamato Taumaturgo delle Indie. Finalmente lodiamo il Signor Nostro Gesù Cristo e la sua Santissima Madre per la particolare assistenza che vi diedero in morte, quando solo, e quasi da tutti abbandonato, moriste sopra una spiaggia. Oh, chi può comprendere la vostra gloria in cielo? Ma sappiamo per vostra rivelazione che con una Novena che a voi si fa, detta della grazia, si ottiene con certezza una grazia che si domanda.

Annibale Maria Di Francia, Scritti, volume IV, Preghiere agli Angeli e ai Santi, Curia Generalizia dei Rogazionisti, Editrice Rogate, Roma, 2008