Vite dei Santi
i nostri modelli e protettori

Bouquet spirituale:

30 maggio

San Felice I
San Felice I

San Felice I
Papa e Martire
(† 274)

I santi Pontefici dell’epoca primitiva ci si presentano raggruppati in questa ultima parte del Ciclo pasquale. Oggi, è la volta di Felice I. I dettagli dell’opera sua non ci sono stati conservati. Una relazione , che rispecchia gli usi della Chiesa di quei tempi burrascosi, ci mostra quel santo Pontefice sollecito nel far rendere ai martiri gli onori dovuti. Ordinò di celebrare il santo Sacrificio sulle loro tombe; e la Chiesa ha conservato, fino ai nostri giorni, un resto di questa prescrizione, esigendo che tutti gli altari, siano essi fissi o portatili, contengano almeno qualche reliquia di martiri. Avremo occasione di riparlare di quest’uso.

San Felice nato in Roma, succedette a San Dionigi. La Chiesa d'Oriente era da qualche anno in preda alle divisioni occasionate dagli errori di Paolo di Samosata. San Felice si dichiarò fortemente contro questo audace eresiarca, e scrisse in proposito a Massimo d' Alessandria una lettera contenente un'eccellente spiegazione della dottrina cattolica sul Mistero dell'Incarnazione.

La persecuzione d'Aureliano venne a porgergli nuova occasione d'esercitare il suo zelo. Superiore ad ogni timore di danno, Felice provvide ai differenti bisogni del suo gregge, battezzo i catecumeni, incoraggiò i deboli cristiani, e s'adoperò in fare nuove conversioni. Ma fu sopra tutto coll' esempio che egli inspirò coraggio ai fedeli, e benché non terminasse la vita di morte violenta, quanto però soffri per la causa della religione gli meritò il glorioso nome di martire. Ei morì l'anno 274.

Riflessione. Chi ama la croce e s'accompagna con Cristo in portarla coraggioso, non ne sente il grave peso, e pieno di confidenza in Dio più non sente l'abbandono delle creature: in Lui solo si riposa e si compiace fra le stesse traversie e gode anticipata quella tranquilla pace e quella felicità, che formano il retaggio dei giusti.

Preghiera

Tu hai imitato nella morte il Maestro divino, o santo Pontefice! Come lui, anche tu uscirai vivo dalla tomba. Gesù è la «primizia di quelli che riposano» (I Cor. 15, 20); tu lo seguirai nella sua Risurrezione. Il tuo corpo fu deposto in quei sotterranei che la pietà della Chiesa del vostro Tempo decorò col nome di Cimiteri , che significa luogo preparato per il sonno. Ti risveglierai, o Felice, in quel grande giorno in cui la Pasqua verrà al fine totalmente compiuta; prega affinché anche a noi, insieme a te, ci sia dato di prender parte alla beata Risurrezione. Ottieni che le grazie della solennità pasquale si conservino in noi, e disponi i nostri cuori alla visita dello Spirito Santo, che conferma nelle anime l’opera compiutavi dal divino autore della nostra salvezza.

Dom Prosper Guéranger, L’anno liturgico, Il Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959; Le Vite dei Santi per ciascun giorno dell’anno, Milano, Presso Carlo Barbini, editore, 1879