Vite dei Santi
i nostri modelli e protettori

Bouquet spirituale:

20 novembre

San Felice di Valois
San Felice di Valois

San Felice di Valois
Religioso,
cofondatore dell'Ordine
della Santissima Trinità (Trinitari)
(1127-1212)

San Felice di Valois era il nipote del re Enrico I di Francia. Sua madre, prima che nascesse, vide in sogno un bellissimo bambino armato di croce e sentì una voce che le diceva: "Questo bambino è il figlio che stai per dare alla luce, avrà la gloria di cambiare il giglio di Francia con la croce di Gesù Cristo".

Durante una carestia, la balia del piccolo Felix ebbe l'ispirazione di far disegnare al bambino il segno della croce con la mano sul pane che veniva distribuito ai poveri, e questo pane si moltiplicò a tal punto da poter essere distribuito per diversi giorni a tutti gli sfortunati che si presentavano. La nutrice gli fece subito benedire i campi circostanti e le nuvole del cielo, obbedendo alla mano di Felix, riversarono una pioggia fertile che riportò l'abbondanza. Nel frattempo il giovane principe cresceva in saggezza e grazia davanti a Dio e agli uomini, e non mostrava alcuno dei difetti dell'infanzia. Gli piaceva così tanto fare la carità ai poveri che uno dei suoi zii lo chiamava "il suo grande ammonitore".

Dopo gli studi a Clairvaux, sotto la direzione di San Bernardo, Felice dovette recarsi alla corte del re di Francia, partecipò alla Crociata predicata dal santo monaco di Clairvaux, suo maestro; poi, tornato a corte, la lasciò presto per rifugiarsi nel deserto. Nella solitudine, sentì la sua mente illuminarsi di nuova chiarezza e la sua anima raddoppiare nella pratica delle virtù evangeliche. Il diavolo gli dichiarò una guerra feroce, ma il Santo trionfò su di lui con la preghiera e le mortificazioni più spaventose.

Felice, avendo d'ora in poi per palazzo una misera grotta, per vestito un cilicio e per cibo erbe amare, rinnovò nel suo ritiro le meraviglie di Antonio e Ilarione. Ogni domenica, con il permesso di Dio, un corvo gli portava il pane dal cielo. Viveva nel deserto da quasi quarant'anni quando San Giovanni di Matha si recò da lui nella sua solitudine, a nome di Dio, per essere edificato dal suo esempio. Fu allora che i due santi ebbero la visione di un cervo bianco, con una croce blu e rossa sulla fronte, che veniva a dissetarsi alla vicina fontana. Dio rivelò loro la spiegazione di questo prodigio; si prepararono subito a partire per Roma, per ottenere la fondazione di un istituto i cui religiosi, vestiti di bianco, avrebbero portato sul petto una croce blu e rossa e si sarebbero adoperati per la redenzione dei prigionieri che i Turchi d'Africa tenevano in catene a migliaia. Papa Innocenzo III approvò il progetto, l'Ordine fu fondato e produsse un bene immenso.

Tradotto dal francese: Abbé Léon Jaud, Vie des Saints pour tous les jours de l'année, Tours, Mame, 1950

Riflessione. Quante popolazioni giaciono ancora nelle tenebre dell'idolatria, nell'oscurità della barbarie! Beati coloro che sanno portare a costoro il pane dell'anima e la luce della verità.

Le Vite dei Santi per ciascun giorno dell’anno, Milano, Presso Carlo Barbini, editore, 1879