Vite dei Santi
i nostri modelli e protettori

Bouquet spirituale:

18 maggio

San Felice da Cantalice
San Felice da Cantalice

San Felice da Cantalice
Religioso Cappuccino
(† 1587)

Naque san Felice nell'anno 1513 in Cantalice, terra dell'Abruzzo, di poveri genitori, ma pii, che gl' insegnarono a temer Dio sin dalla fanciullezza. In età di 12 anni acconciatosi per garzone in casa di un contadino benestante di Civita Ducale, guardò gli armenti e lavorò la terra. Passando la maggior parte del tempo alla campagna visse in una mirabile semplicità e innocenza, pensando spesso a Dio e coll' offrirgli tutte le fatiche e i disagi del suo mestiere e facendo frequenti orazioni per implorarne l'aiuto e la grazia.

Siccome egli non sapeva leggere, così procurava di ascoltar la parola divina e di assistere alla lettura dei libri spirituali e segnatamente delle Vite de' santi, onde si sentì ispirato dell'imitarne le penitenze e austerità. A tal fine risolvette d' abbracciare l'istituto de' religiosi di san Francesco, chiamati Cappuccini.

Si presentò Felice nell'età di 30 anni dal guardiano del convento di Civita Ducale e fece istanza d'esservi ammesso qual laico. Rigettato sulle prime, continovò le istanze e fu esaudito. Il guardiano, prima di riceverlo, il condusse in chiesa, e mostratagli un'immagine del Crocifisso, gli disse: Vedi là chi devi imitare e seguire; rifletti bene se ti dà l'animo di vivere tutto il tempo di tua vita con esso lui confitto in croce.

Indi lo inviò a Roma dal provinciale dell'ordine, che benignamente accoltolo, l'ammise nella religione, inviandolo in Anticoli pel noviziato. Felice accattava il pane pei religiosi, ed esercitava quel faticoso uffizio con tale modestia, semplicità e carità da meritargli la stima d'ogni sorta di persone e fin anco delle più illuminate e tra le altre di san Filippo Neri e di san Carlo Borromeo.

Inoltrato negli anni, esausto di forze, si dette più che mai al raccoglimento, all'esercizio della preghiera e alla contemplazione della patria celeste a cui anelava. Onorato del dono de' miracoli , morì il 18 maggio del 1587 in età d'anni 74.

Riflessione. Le persone idiote non meno che le dotte possono approfittare della vita di Felice. Anche senza lettere possiamo arrivare a gran santità, purché c'istruiamo nella religione. Avanti a Dio nulla conta la scienza, ma bensì la vita buona. Sorgono, dice sant'Agostino, gli idioti, e rapiscono, vivendo bene, il regno de' cieli, mentre i dotti si rivoltolano nel fango e nelle sozzure, onde precipitano nell' inferno.

Michele Sartorio, Il piccolo leggendario ovvero vite de' Santi, Milano, Paolo Ripamonti Carpano, editore, 1847

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