Vite dei Santi
i nostri modelli e protettori

Bouquet spirituale:

20 gennaio

San Fabiano, Papa
San Fabiano, Papa

San Fabiano
Papa e Martire
(† 250)

Due grandi Martiri si dividono gli onori di questo giorno: l’uno Pontefice della Chiesa di Roma; l’altro, fedele di questa Chiesa Madre. Fabiano ricevette la corona del martirio nell’anno 250, sotto la persecuzione di Decio; quella di Diocleziano incoronò Sebastiano nel 288. Considereremo separatamente i meriti di questi due atleti di Cristo.

Dietro l’esempio dei suoi predecessori san Clemente e sant’Antero, il Papa Fabiano ebbe particolare cura di far redigere gli Atti dei Martiri; ma la persecuzione di Diocleziano, che ha fatto sparire un gran numero di quei preziosi monumenti, ci ha privati del racconto delle sue sofferenze e del suo martirio. Solo alcuni particolari della sua vita pastorale sono giunti fino a noi; ma possiamo farci una idea delle sue virtù dall’elogio che fa di lui san Cipriano, il quale lo chiama uomo incomparabile in una lettera scritta al Papa san Cornelio successore di Fabiano. Il vescovo di Cartagine celebra anche la purezza e la santità della vita del Pontefice, che dominò con fronte serena le tempeste da cui fu agitata la Chiesa al suo tempo. È bello contemplare questo capo tranquillo e venerabile su cui andò a posarsi una colomba per indicare il successore di Pietro, il giorno in cui il popolo e il clero di Roma erano radunati per l’elezione del Papa, dopo il martirio di Antero. Quel riferimento a Cristo designato come Figlio di Dio nelle acque del Giordano dalla divina colomba, rende ancora più sacro il sublime carattere di Fabiano. Depositario del potere di rigenerazione che risiede nelle acque dopo il battesimo di Cristo, egli ebbe a cuore la propagazione del Cristianesimo; e fra i Vescovi che consacrò per annunciare la fede in vari luoghi, la Chiesa delle Gallie ne riconosce parecchi come suoi principali fondatori.

Così sono passati i giorni del tuo Pontificato, lunghi e tempestosi, o Fabiano! Ma, presagendo l’avvenire pacifico che Dio riservava alla sua Chiesa, non volevi che i magnifici esempi dell’era dei Martiri andassero perduti per i secoli futuri, e la tua sollecitudine vegliava alla loro conservazione. Le fiamme ci hanno sottratto gran parte dei tesori che tu avevi raccolti per noi e possiamo ricostruire appena pochi particolari della tua stessa vita; ma ne sappiamo abbastanza per lodare Dio di averti scelto in quei tempi difficili, e per celebrare oggi il glorioso trionfo che riportò la tua costanza. La colomba che ti indicò come l’eletto del cielo, posandosi sul tuo capo, ti designava come il Cristo visibile sulla terra, ti votava alle cure apostoliche e al martirio e ammoniva tutta la Chiesa di riconoscerti e di ascoltarti. Tu dunque, o santo Pontefice, che hai avuto questo aspetto di rassomiglianza con l’Emmanuele nel mistero dell’Epifania, pregalo per noi affinché si degni di manifestarsi sempre più alle nostre menti e ai nostri cuori.

Dom Prosper Guéranger, L’anno liturgico, I. Avvento – Natale – Quaresima – Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959