Vite dei Santi
i nostri modelli e protettori

Bouquet spirituale:

7 giugno

San Claudio

San Claudio
Abate-vescovo
(607-699)

I genitori di lui, discendenti de' conti palatini, lo educarono in casa nel santo timor di Dio fino ai sette anni e poi l'affidarono a dotti e morigerati maestri, perché lo istruissero nelle scienze e ancor più nella probità. Claudio s'applicò con vivissimo impegno allo studio, ma ancor più alla devozione e alla pratica delle opere buone.

Nell' età di 20 anni eletto canonico della cattedrale di Besanzone spiegava con frutto la sacra Scrittura, in cui era dottissimo, ai fedeli, non tralasciando l'adempimento degli altri ecclesiastici doveri. Quindi, bramoso di trascorrere la vita in più perfetta solitudine, entrò nel monastero di sant' Oyen de Toux, e dopo cinque anni di vita privata fu per unanime consenso di que' buoni religiosi sostituito al defunto abate e confermato in quella prefettura da Giovanni IV. I luminosi esempi di virtù e i santissimi precetti di disciplina del Nostro, resero così celebrato quel monastero, che da ogni parte accorrevano personaggi cospicui per professarne la vita religiosa.

Morto il vescovo Gervasio, fu Claudio a voti unanimi acclamato a succedergli nella sede di Besanzone. Dopo aver evangelicamente governata quella chiesa per sette anni, ritornò nel suo monastero in età di oltre a 91 anni, dove spirò il 6 giugno del 581.

Riflessione. Claudio si rese insigne per umiltà e mansuetudine. Codeste virtù ogni cristiano le deve ugualmente praticare, poiché Gesù Cristo ce le insegnò colle parole e con l'esempio: Imparate da me che sono mite ed umile di cuore e ritroverete la pace per le anime vostre. Non solleviamoci adunque sopra gli altri, anzi a seconda che il nostro stato è superiore, umiliamoci; stiamo in guardia delle bugiarde lodi, mostriamoci affabili cortesi, con tutti; non atterriamoci, né affliggiamoci allorché siam tenuti in poco o nessun conto e talvolta disprezzati. Con siffatte pratiche d'umiltà riesciremo accetti a Dio e agli uomini. Memorabili sono le parole con che si espresse Giuditta : L'orazione degli umili e dei mansueti fu sempre accettevole. Com'è pur consolante la promessa del Savio nell'Ecclesiastico: Umíliati in tutto e troverai grazia avanti a Dio. E il santo re profeta ci assicura anch'egli, che Dio esalterà i mansueti alla salute.

Michele Sartorio, Il piccolo leggendario ovvero vite de' Santi, Milano, Paolo Ripamonti Carpano, editore, 1847